di Fucsia Fitzgerald Nissoli
Ha destato clamore, in questi giorni, la notizia di un taglio ai fondi per la promozione linguistica italiana all'estero, al capitolo 3153 del MAECI, pari a 2 milioni e 625 mila euro per il 2016, dopo che, durante l'esame della legge di stabilità, il lavoro svolto in Senato aveva permesso di azzerare i tagli operati di 3.293.248, anzi incrementando i fondi a disposizione con l'approvazione di un emendamento che aggiungeva 3.400.00 euro alle disponibilità del capitolo di bilancio.
Un fatto positivo che rischia di essere vanificato da questa rimodulazione della spesa alquanto sconsiderata, visto che la promozione culturale è fondamentale per presentare il nostro Paese all'estero ed incrementare gli scambi commerciali in un momento in cui la ripresa economica è ancora molto debole. Pare ci sia un ripensamento del Governo. È quello che mi auspico perché altrimenti significherebbe darsi la zappa sui piedi sulla strada del risanamento economico del nostro Paese. Penso che la diplomazia culturale sia premessa necessaria per la diplomazia economica e fondamentale per attivare una adeguata penetrazione commerciale e non solo.
Fonte: La Voce di New York
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