BY: Edoardo Sassi
Nel cuore della città, in piazza Celimontana, nell’area di cantiere che si trova proprio di fronte all’Ospedale militare del Celio. Qui — a quasi venti metri di profondità e dove di norma è impossibile scavare, e studiare, in sicurezza — ecco quella che gli archeologi definiscono «una scoperta clamorosa, di enorme importanza, perché si tratta, quasi certamente, del più antico Acquedotto romano, risalente al terzo secolo avanti Cristo».
Una scoperta resa nota lunedì 3 aprile, ma avvenuta negli ultimi mesi del 2016: «I resti — conferma Simona Morretta, funzionario archeologo responsabile dell’area Celio per la Soprintendenza di Stato — sono emersi durante i lavori della Metro C, scavo iniziato più di due anni fa, per un pozzo di aerazione del diametro di circa 32 metri e che coinvolge una superfice di circa 800 metri quadri».
SOURCE: http://roma.corriere.it/
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