Dallas progetta uno showroom del made in italy

Nov 27, 2012 1786

Con un seminario dedicato al confronto tra le rappresentanze del made in Italy e alcuni portavoce del fashion e del design locale sono state tirate le fila della prima edizione dell'Italian fashion week di Dallas. L'evento che ha visto protagonisti gli show di Raffaella Curiel e Stella Jean, i gioielli di Lucia Odescalchi e le bags Carmina Campus di Ilaria Venturini Fendi sta infatti prendendo forma con l'obiettivo di diventare, nei piani dell'Italian American chamber of commerce e della città di Dallas, un appuntamento fisso per i prossimi cinque anni, rafforzato dalla creazione di uno showroom permanente. Uno spazio che possa raccogliere piccole eccellenze dell'artigianato italiano come i marchi che hanno esposto la scorsa settimana le loro collezioni. Dalle creazioni couture della stilista siciliana Loredana Roccasalva ai pull-T-shirt in cashmere di Brand unique, marchio creato da Andrea Meschiari, fino alla linea di abbigliamento e tessile per la casa di Eugenio Vazzano confezionata a Melilli, passando per le borse in linoleum di Tooitaly, create da tre intraprendenti ragazze di Roma, o le giacche in cashmere del biellese Lancredi. A raccontare la loro esperienza di eventi e fiere internazionali, nel seminario dedicato alle dinamiche dei prodotti di qualità sul mercato Usa, Cleto Sagripanti, presidente di Anci-Associazione nazionale calzaturifici italiani, Giuseppe Mazzarella, presidente di Confartigianato moda, Marco Landi, presidente di Cna Federmoda, e Giovanni De Ponti, ceo e direttore esecutivo di Federlegno, intervenuto in vista di un apertura della fashion week anche al design.

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