Le statue, secondo Michele Frattallone, presidente della Galileo Legacy Foundation, si dividono in due categorie: attive e passive.
Appartengono alla seconda categoria quelle opere che, inaugurate in grande pompa, vengono poi lasciate al proprio destino, a raccogliere polvere come tristi monumenti a un passato incapace di connettersi al presente. Per ricordare Guglielmo Marconi, invece, Michele Frattallone ha in mente una statua (anzi tre), sì, ma non fine a se stessa: qualcosa che sia parte di un progetto più ampio, qualcosa che, più che un mero simbolo, possa essere motore di sviluppo.
Fonte: La Voce di New York