"La letteratura italiana è l'unica in cui lingua e dialetto fanno visceralmente corpo". Sono parole di Gianfranco Contini, secondo il quale asportare il canone dialettale da quello nazionale avrebbe comportato una mutilazione gravissima.
Eppure nelle varie 'storie' della letteratura italiana tradizionali – si pensi a quella di De Sanctis soprattutto – i pochissimi grandi autori dialettali sono appena menzionati: De Sanctis si pone il problema di creare un corpus nazionale in cui la neonata Italia si rispecchi e teme le spinte centrifughe dialettali.
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