L’audizione del Viceministro Archi al Comitato del Senato

Jul 11, 2013 2185

Sistema Italia, corsi di lingua e cultura, consolati e voto all'estero, il Museo dell'Emigrazione e i nuovi migranti. Nella sua prima audizione al Comitato per le Questioni degli Italiani all'Estero del Senato, il Viceministro degli Esteri Bruno Archi ha ribadito la linea seguita dalla Farnesina nelle politiche migratorie.

Accolto dal presidente del Cqie, Claudio Micheloni (Pd), Archi ha esordito sottolineando "l'importanza del lavoro delle collettività italiane nel mondo", che "deve costituire una risorsa sia per i paesi ospitanti sia per la madre patria". Per questo, ha aggiunto, "il Museo nazionale dell'emigrazione italiana ha un rilievo simbolico e politico". Certo si tratta di una "istituzione non ancora conosciuta quanto meriterebbe", per la quale Archi – che l'ha visitata di recente insieme ad alcuni eletti all'estero - auspica "un intervento normativo finalizzato alla sua promozione e stabilizzazione".

Passando agli italiani all'estero, "non esiste un unico modello di collettività italiana all'estero, in quanto ogni realtà e raggruppamento di migranti presenta esigenze ben diverse. Tenendo conto di queste peculiarità, - ha aggiunto Archi – la rete consolare interagisce al meglio con le comunità e gli organi associativi presenti sul territorio, nonostante vada incontro ad uno scenario che vede una progressiva diminuzione delle risorse disponibili a fronte di una crescita degli oneri. La nuova mobilità internazionale, peraltro, ha mutato l'assetto sociale e culturale delle collettività italiane nel mondo, spesso composte anche da comunità di residenti temporanei i cui contorni sfuggono ad una definizione precisa".

"Le nuove generazioni di migranti – ha confermato il viceministro – si rivolgono sempre meno al mondo dell'associazionismo italiano all'estero, o alla rete diplomatico-consolare, preferendo i nuovi metodi di informazione e socializzazione sulla rete".

Sul fronte-rappresentanza, il Vice Ministro ha ribadito che "è necessario attendere il quadro che uscirà dalle riforme costituzionali nell'agenda di Governo". Per il momento, ha proseguito, "la rete consolare italiana ha potuto rilevare alcuni limiti nella modalità di voto per corrispondenza, derivanti dalla complessità del nuovo assetto degli italiani nel mondo e soprattutto dal loro rendersi irreperibili da parte delle anagrafi consolari che, prevedendo ancora un periodo di dodici mesi per l'iscrizione all'AIRE, tagliano fuori dal censimento la maggior parte dei flussi della nuova mobilità internazionale. Questa difficoltà potrebbe essere superata con l'inversione dell'opzione, per cui chi manifesta l'intenzione di votare comunica agli uffici consolari il suo recapito certo".

Altro compito della Farnesina è quello di promuovere la lingua e cultura italiana: "la gestione e il finanziamento dei corsi di lingua e cultura italiana – ha detto in proposito Archi – rappresentano una priorità d'azione per il Ministero, che da diversi anni ha intrapreso un'opera di razionalizzazione delle risorse e degli enti gestori responsabili dell'insegnamento della lingua italiana nelle singole circoscrizioni consolari".

Concludendo, Archi ha voluto sottolineare che "nell'ambito del programma del Governo dedicato alla ripresa e alla crescita economica, si inserisce una diplomazia della crescita che assiste e promuove il lavoro italiano all'estero, con particolare attenzione a quello giovanile".

Tanti i senatori intervenuti al dibattito: Giacobbe (Pd) e la senatrice Mussini (M5S) hanno espresso "preoccupazione" per la riduzione delle risorse destinate alla promozione della lingua e cultura italiana all'estero, rilevando che, al di là delle parole, il settore definito "prioritario dal Ministero" in realtà è quello che subisce i tagli più ingenti in quanto a fondi e risorse. Senza dimenticare, "il mancato aggiornamento delle graduatorie scolastiche per gli insegnanti all'estero".

Il senatore Turano (Pd), nel sottolineare l'importanza e la difesa della lingua e della cultura italiana, ha parlato della "possibilità di recuperare risorse nella ristrutturazione delle sedi consolari e degli Istituti per il commercio estero", mentre la senatrice Giannini (SC) ha ricordato che "l'identità linguistico-culturale è il punto di riferimento per tutti i flussi generazionali di migranti. La situazione dell'emigrazione internazionale è dinamica e va affrontata con spirito di innovazione e con cospicui investimenti sia per quanto riguarda le risorse che le idee".

Dopo un intervento del senatore Dalla Tor (Pdl) sulla necessità di un "salto di qualità nella tutela della professionalità e intelligenza italiane nel mondo, con particolare riferimento alle imprese italiane attive all'estero", il vice ministro Archi ha replicato soffermandosi sulle risorse finanziarie destinate agli italiani nel mondo.

"Dal 2008 – ha ricordato – è in attuazione una decurtazione progressiva su tutti i capitoli di bilancio del Ministero. Non è quindi prevedibile un incremento effettivo delle risorse destinate alla promozione della lingua e cultura italiana all'estero. Nel 2013 sarà comunque possibile un incremento indiretto delle risorse derivato dal risparmio sugli enti gestori dei corsi di lingua rispetto al 2012. Ribadisco l'impegno del Governo nel mantenere gli stanziamenti per gli italiani all'estero nei limiti dei capitoli di spesa dell'anno finanziario".

Quanto alle funzioni della rete diplomatico-consolare, ha concluso, "è necessario sviluppare sinergie con il mondo delle imprese nei luoghi in cui vi sia una forte presenza di imprenditori italiani, considerando la loro produzione una effettiva risorsa dell'intero sistema paese".

Fonte: AISE

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