Convegno: Italicity. The Languages of Italy in United States between tradition and innovation

Feb 12, 2013 2001

Nel 2013, mentre si celebra l'Anno della cultura italiana negli Stati Uniti, Globus et Locus, insieme al Center for Italian Studies della University of Pennsylvania, il Consolato italiano a Philadelphia e AISLLI (Associazione Internazionale per gli Studi di Lingua e Letteratura Italiana), organizza un Convegno internazionale dal titolo "Italicity. Languages of Italy in United States between traditionand innovation" che si terrà dal 3 al 5 aprile presso la prestigiosa University of Pennsylvania.

Il convegno verterà sul ruolo della civilizzazione italica nel mondo (in particolare negli Stati Uniti), i suoi linguaggi e le sue possibili forme di statualità nella realtà glocal.

Nel mondo post-wesfaliano, caratterizzato dal fenomeno della globalizzazione e della multiculturalità, in un contesto storico nel quale i nuovi media e lo web hanno introdotto nuove dinamiche bottom up, uno degli argomenti di dibattito cruciali è quello del rapporto fra linguaggi, identità e appartenenze. Mentre infatti in un mondo inter-nazionale, identità civile e politica e identità culturale concordavano e trovavano nelle lingue cosiddette "nazionali" il loro strumento di connessione, in un mondo glocale non è più così.

Il convegno si configura quindi come un "fatto politico", oltre che come momento di riflessione intellettuale. Tema, questo, colto e ben messo in evidenza anche dal Ministero degli Affari Esteri, che, nel sito ufficiale di 2013, Anno della Cultura Italiana (Italy in US 2013), nel presentare l'evento spiega che "La civiltà italica è nata da una serie di fenomeni multipolari generati dall'incontro di diverse culture. Sono gli italici, non solo gli 'italiani", che hanno promosso l'italicità nel mondo: stranieri che hanno scelto la cultura italiana come punto di riferimento. Diversamente da altre culture, come quella anglosassone o quella ispanica, la cultura italiana si basa solo parzialmente su una comunità linguistica omogenea e fortemente identitaria. La forza dell'italicità risiede precisamente nell'abilità di combinare diversi linguaggi, etnie, e codici di comunicazione. La questione è cruciale anche per la politica estera: in un mondo "glocal", le relazioni politiche e culturali devono essere mantenute anche con "italici" che non parlano necessariamente italiano e che sono interessati a riscoprire il "parlar materno" di dantesca memoria."

Il convegno, che si inserisce all'interno di un percorso di collaborazione con la University of Pennsylvania, avviato da Globus et Locus già da diversi anni (anche attraverso la realizzazione dei due convegni "Languages, Cultures, Identities of Italian in the World del 2009 e "From the unity of Italians to the unity of Italics" del 2011) sarà caratterizzato da un approccio multidiscilplinare e vedrà la presenza di intellettuali e accademici da tutto il mondo.

Fra i relatori segnaliamo: Piero Bassetti (Presidente di Globus et Locus), Daniela Bini, Anna De Meo, Alain Elkann, Fabio Finotti, Hermann Haller, Carlo Ossola, Maddalena Tirabassi, Carlo Vecce.

Per maggiori informazioni sul convegno e per rispondere al call for Paper: University of Pennsylvania

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