Benvenuti alla pagina di We the Italians dedicate alle elezioni 2018 per i connazionali aventi diritto al voto nella circoscrizione Nord e Centro America. We the Italians offre questo servizio gratuitamente e nel massimo equilibrio possibile, senza schierarsi per alcun candidato o lista: siamo equidistanti.
Qui trovate tutti i candidati, nell'ordine comunicato dal Ministero dell'Interno, oltre ad una loro foto e un link.
Stiamo sottoponendo 5 domande a ognuno di loro: mano a mano che riceveremo le risposte le inseriremo nel link "Intervista" sotto la foto di ognuno.
Se volete rimanere aggiornati sulle news relative alle elezioni che stiamo promuovendo nella nostra sezione news, il link alla tag "Italian elections" è qui.
Vi preghiamo di segnalarci via email qualsiasi errore o aggiornamento che riteniate necessario farci conoscere. Grazie, e buon voto!
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Vivo negli Usa dal 1968, arrivai per studiare la TV a colori. Quando mi offrirono la direzione di Television/Radio Age International, rimasi. Nel 1981 fondai la mia rivista per il settore TV professionale, VideoAge e, nel 1983, introdussi il concetto dei quotidiani fieristici per la televisione a livello internazionale.
Da oltre 20 anni faccio conoscere la realtá degli italiani in Nord America sui media in Italia: stampa, TV e radio. Ora voglio fare un gradino in piú facendo questo lavoro al Parlamento. Ritengo inoltre di poter essere piú efficace dei candidati finora eletti. La mia é una lista centrista creata da leader con cui mi trovo a mio agio e con cui ho lavorato in passato.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Bisogna potenziare il sistema consolare (e non tagliare fondi com'é stato votato in passato da alcuni candidati) e metterlo in grado di offrire servizi piú veloci.
Non si dovrebbe chiedere ad un anziano che abita a Rochester di recarsi al "piú vicino" consolato, quello di New York City, che dista a 550 km. Non si dovrebbe inoltre aspettare fino a sei mesi per un appuntamento per il rinnovo del passaporto. Una soluzione sarebbe avere piú consoli onorari, piú personale ai consolati generali ed una maggiore informatizzazione; soluzioni che richiedono ovviamente piú fondi.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Con me la scuola italiana all'estero diventa una prioritá. I miei figli hanno frequentato la Scuola d'Italia di New York (pochi candidati possono dire altrettanto) e sono oggi perfettamente bilingui. I francesi hanno un Lycee in ogni grande centro, l'Italia solo a New York City: é un’istituzione che va sostenuta e copiata.
Risolvere questo problema con un iter parlamentare richiederebbe troppo tempo. Serve una forte leadership (come quella che creó a suo tempo La Scuola d'Italia a New York City) che sensibilizzi e coinvolga i grandi industriali per investire sul futuro e l’influenza della cultura italiana all'estero.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Innanzitutto l’appoggio concreto alle associazioni italiane all’estero: dal mio primo giorno destineró infatti il 20% del mio stipendio da parlamentare alle associazioni. I dettagli si possono leggere qui.
Tra le molte questioni inerenti ai cittadini residenti all’estero c’é poi l'IMU, con la quale siamo penalizzati per via della prima casa all’estero; questa frena anche l'acquisto ed il mantenimento di proprietá vecchie o abbandonate nei piccoli paesi.
Intendo concentrarmi poi sul miglioramento dei servizi di RAI Italia. Questo é un obiettivo di molti candidati, ma ritengo di essere l’unico in grado di proporre un piano concreto ed efficace grazie alla mia esperienza nel settore. Il problema principale di RAI Italia é la mancanza di fondi, che sono passati da 37 milioni di euro a sette. Se a livello governativo non si riuscisse a ripristinare i fondi, proporró un piano per coinvolgere le grandi industrie esportatrici nell'acquisto della pubblicitá. L'aumento delle risorse permetterebbe anche di realizzare una programmazione "ad hoc" per chi risiede all'estero. Il secondo problema da risolvere é l'invio del segnale, che ora é unico per tutte le Americhe. La soluzione di due "feed" separati, uno per il Nord America, l'altro per il Sud America, permetterebbe di adattare gli orari dei programmi ai diversi stili di vita. Un ulteriore problema é la qualitá del segnale TV, che ora é di bassa risoluzione e deve essere trasformato in alta risoluzione al piú presto possibile. Infine, RAI Italia dovrebbe permettere, tramite le affiliate locali, di potersi abbonare via streaming (Internet). Propongo infine di invitare il nuovo direttore di RAI Italia, Marco Giudici, ad un tour del Nord e Centro America affinché possa incontrare gli abbonati a RAI Italia per un produttivo e diretto scambio di idee.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Queste elezioni parlamentari raccolgono candidati dalle caratteristiche piú diverse: candidati eletti in precedenza che dimostrabilmente non hanno realizzato nulla (anzi sono andati contro gli interessi degli italiani all'estero); candidati con una lista originaria dal sud-America; persino candidati che nemmeno vivono all'estero. E questo per un numero record di liste (ben 9) e di candidati (43). É un grande impegno ed una grande responsabilitá per gli elettori.
Ritengo di avere tutte le caratteristiche richieste per un rappresentante in Parlamento degli italiani in Nord e Centro America, ho dimostrato di servire la mia comunitá da tanto tempo ed ho la certezza di avere le competenze necessarie per risolvere concretamente le nostre problematiche.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Nato e vissuto a Roma, dopo gli studi in Architettura (che ho concluso con un trattato sull’influenza italiana nella formazione sociale ed architettonica degli Stati Uniti), ho deciso di trasferirmi a New York con l’obiettivo di approfondire le mie ricerche ed iniziare una nuova carriera professionale. Dopo qualche anno all’estero, vivendo in modo più distaccato la politica italiana, ho potuto analizzare meglio un sistema in cui ero coinvolto quando abitavo a Roma. Come giornalista (iscritto all’albo dal 2009), infatti, ero coinvolto nella vita politica del nostro Paese durante il delicato momento della caduta dell’ultimo governo Berlusconi.
Preoccupato per la deriva nazionalista ed antieuropeista che l’Italia (come altre democrazie occidentali) sta vivendo, ho visto in +Europa l’unica vera alternativa al populismo, alla chiusura delle frontiere, al razzismo. Noi emigrati sappiamo quanto importante sia mantenere una società aperta che permetta lo scambio di idee e persone per un arricchimento collettivo. Ho deciso di candidarmi proprio per dare il mio pieno appoggio ad una lista che ritengo essere l’unica vera alternativa possibile per queste elezioni.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Noi italiani all’estero siamo abbandonati a noi stessi sotto molti aspetti. Abbiamo poca rappresentanza, servizi obsoleti e un potenziale sottovalutato. Ne è un esempio questa legge elettorale, che non consente un voto informatizzato per le circoscrizioni estere, permette a cittadini non legati al proprio elettorato di candidarsi, e ritiene i seggi votati fuori confine di poco conto. Un passo fondamentale è la digitalizzazione dei servizi consolari, accesso garantito e diretto agli uffici per i cittadini italiani, attenzione e cura per gli emigrati che hanno dovuto rinunciare alla propria cittadinanza negli anni passati per mancanza di accordi tra l’Italia e il paese ospitante.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Seppur apprezzata e riconosciuta a livello mondiale, la cultura italiana (e, con questa, la nostra lingua) viene tenuta a distanza, quasi come fosse oggetto di uno studio elitario e di poco conto pratico. Paradossalmente, anche chi va in Italia dall’estero per studio o lavoro, tende a non imparare la lingua, e questo ricade sicuramente tra le nostre colpe. Dobbiamo rafforzare l’interesse per la lingua italiana dai nostri centri di cultura sparsi per il mondo, promuovere programmi di scambio e dare la possibilità a chi l’Italia non la conosce di interessarsi ed - inevitabilmente! - innamorarsi del nostro Paese, la nostra cultura e la nostra lingua.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Concentrarsi su un percorso di crescita e credibilità per il Paese (attraverso l’abbattimento del debito pubblico che strozza il nostro potenziale di crescita e un serio piano di riforma finalizzata ad aumentare l’interesse degli investitori verso l’Italia), l’abbattimento di quelle barriere fisiche e burocratiche che impediscono lo scambio da e per l’Italia, e la centralità del tema europeista, sono i punti fondamentali del programma che condivido con +Europa.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Confrontando i programmi dei vari partiti, quello di +Europa è l’unico attuabile, l’unico che non promette miracoli ma mostra una reale via percorribile. La figura di Emma Bonino è la garanzia di serietà e competenza di cui l’Italia (ora più che mai) ha bisogno.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Democratico e progressista da sempre, pragmatico e rivolto al futuro, sono nato a Calabritto (AV) nel 1955 e, padre e nonno, negli ultimi trent’anni sono stato l’interlocutore di un costante dialogo con le istituzioni italiane, facendomi portavoce delle necessità dei miei connazionali e promuovendone la cultura, le tradizioni e la lingua italiana al di là dei propri confini. Già Presidente del Comites di Vancouver, attualmente sono il Rappresentante del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), al mio terzo mandato, e dirigo gli uffici del Patronato INCA-CGIL . Sono riconosciuto come uno dei massimi esponenti della comunità italo-canadese in tutto il Nord America, e punto di riferimento per i giovani emigranti italiani, che trovano in me un punto di riferimento per il loro inserimento nella comunità e nella vita canadese, colmando la mancanza delle istituzioni italiane estere.
Mi candido perchè sono uno di voi, una persona che vuole mettersi a disposizione di ogni italiano che ha bisogno di una figura esperta e con forti relazioni con il territorio e le varie comunità locali per aiutarlo in ogni situazione possibile.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Rafforzare la digitalizzazione dei servizi consolari, rendendoli totalmente in grado di affrontare le sfide più moderne offerte dalla tecnologia nel XXI Secolo.
Potenziare i servizi offerti dai nostri consolati con un aumento del personale, anche tramite l`assunzione di personale in loco, e degli sportelli consolari.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Incremento della presenza sul territorio americano degli Istituti di Cultura italiana e delle Università, dotando ove possibile queste strutture di una maggiore disponibilità economica.
Integrazione più forte dei corsi di lingua e cultura italiana nei programmi scolastici di ogni nazione e stato dell`America Settentrionale e Centrale, anche attraverso convenzioni.
Maggiore informazione in lingua italiana su carta stampata, radio e televisione da e per l’Italia, anche attraverso il finanziamento della produzione di prodotti cinematografici, televisivi e multimediali in grado di renderne più capillare la conoscenza.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Creazione di un Osservatorio Permanente sul flusso d’immigrazione dei giovani italiani in Nord e Centro America.
Sviluppo della cooperazione e degli scambi commerciali e professionali tra il tessuto economico locale e gli operatori che agiscono nel sistema italiano.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Io Rocco Di Trolio, candidato alla Camera dei Deputati per la ripartizione America Settentrionale e Centrale con il PD, incarno da sempre l`emigrazione dall`Italia in America. Ho una conoscenza profonda del territorio, anche per il lavoro che svolgo, e vivo la quotidianità dei problemi di ogni immigrato,rappresentando una garanzia di serietà e professionalità. Votatemi, perchè sono uno di voi, e porterò le vostre istanze in Parlamento.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Mi chiamo Giuseppe Macario, ho 36 anni, sono arrivato per la prima volta in America nel 2008 con un visto per ricercatori e successivamente ho ottenuto lo status di residente permanente in questa ripartizione, che posso affermare di conoscere piuttosto bene nella sua interezza poiché, oltre alla mia attività di docente universitario a contratto, sono titolare di una startup che sviluppa soluzioni tecnologiche nella realtà virtuale e nei mondi virtuali 3D applicate all'istruzione e all'educazione, avente sede legale ai Caraibi, sede operativa negli USA, e un ulteriore ufficio in Canada. Sul tema della realtà virtuale e dei mondi virtuali 3D ho anche scritto un libro, conservato nella Library of Congress (Biblioteca del Congresso) di Washington DC (si veda Giuseppe Macario et al., "Il passato, il presente e il futuro del mondo virtuale Second Life").
A partire dal 2006, io e molti altri connazionali siamo stati rimbambiti di discorsi da parte dei partiti presenti nel parlamento italiano, che, a parte incassare il denaro pubblico pagato con le tasse degli italiani in forma di "rimborsi elettorali" — recentemente trasformati in "finanziamento ai partiti derivante dal 2 per mille dell'Irpef" — nulla hanno mai fatto per noi, se non peggiorare costantemente i (dis)servizi della pubblica amministrazione italiana qui all'estero. Non se ne può più! Ho quindi deciso di impegnarmi in prima persona nell'organizzazione Free Flights to Italy, che innanzitutto non è un partito e non ha mai ricevuto alcun genere di finanziamento pubblico — neppure al di fuori della sfera politico-elettorale — e soprattutto è costituita da cittadini volontari che si impegnano direttamente per venire incontro alle esigenze di noi italiani residenti nella ripartizione dell'America settentrionale e centrale.
Da una parte ci sono alcuni ministri della Repubblica, i quali, a proposito degli italiani costretti a lasciare l'Italia per trovare un lavoro e farsi una vita, sostengono che è meglio «non averli più fra i piedi» — parole pronunciate dal ministro del lavoro Giuliano Poletti nel dicembre 2016 — mentre dall'altra parte c'è Free Flights to Italy che opera in direzione esattamente opposta, perché ha lo scopo di ricongiungere gli italiani con la loro madrepatria. Free Flights to Italy vede tutti i cittadini italiani come una risorsa, e non come una zavorra da mandare via e/o tenere a distanza. Il programma di voli aerei gratuiti — finanziato senza alcuna spesa aggiuntiva per lo Stato e descritto in questa pagina — è stato elaborato proprio per questo motivo.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Accantonando le tante chiacchiere che ci hanno raccontato in questi anni, l'unica risposta possibile è la digitalizzazione. Le tecnologie odierne consentirebbero ai cittadini di ricevere in tempo reale, senza muoversi da casa, la maggior parte dei servizi di cui hanno bisogno; invece, lo Stato si ostina a imporre linee telefoniche non funzionanti e/o perennemente occupate, o siti web — anch'essi spesso non funzionanti perché progettati male — in cui si riesce a malapena a fissare un appuntamento entro due anni (!!), o sedi fisiche, aperte solo in determinati orari, che talvolta distano centinaia di chilometri dalla città di residenza dell'interessato — dimenticando, tra l'altro, i disabili, impossibilitati a lasciare l’abitazione — ecc. Ribadisco quanto affermato nella precedente risposta: siamo esasperati e non se ne può più! Intendo proporre in parlamento una vera digitalizzazione dei servizi consolari, basata su piattaforme aperte, gratuite, efficienti e open source, che è possibile implementare in tempi rapidi senza passare attraverso l'oscuro carrozzone del Consip. Spendendo poco si potrebbe migliorare tanto… peccato solo che i politici presenti in parlamento non l'abbiano capito.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Il programma di voli aerei di Free Flights to Italy è pensato anche per le persone che vogliono studiare o migliorare la lingua italiana. Chiunque abbia studiato le lingue straniere, sia a livello amatoriale che a livello universitario o post-universitario, sa bene che l'unico modo per acquisire la padronanza della lingua è recarsi sul posto e immergersi nella cultura del paese in cui essa viene parlata, come confermato da tutti gli studi scientifici condotti nel settore. Si tratta, allo stesso tempo, della migliore forma possibile di promozione della lingua e della cultura. A questo vanno aggiunte le borse di studio che i più giovani possono usare per effettuare una parte del proprio corso di studi universitario (college) in Italia. Il plurimillenario patrimonio culturale, letterario, storico, artistico e musicale dell'Italia — che è incommensurabile e unico al mondo — non può essere semplicemente guardato su un libro, in televisione o su Internet, ma deve essere vissuto e compreso sul posto.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Io non sono un politico ma un semplice cittadino, che si candida per portare in parlamento le istanze di Free Flights to Italy. Per conoscere nel dettaglio i punti del programma, invito a visitare il sito Free Flights to Italy. Mi permetto, però, di aggiungere una battaglia personale: la lotta all'assenteismo. Nella legislatura che si sta concludendo, così come nelle precedenti, abbiamo assistito a sedute — sia alla Camera che al Senato — in cui erano presenti non più di una decina di parlamentari, incluso il presidente di turno: è una vergogna mondiale, che rende il "parlamento" indegno di essere chiamato tale. Dovrebbero essere presenti centinaia di parlamentari eletti… e invece si fanno vivi in dieci! È pazzesco. Si noti che, nelle stesse occasioni, erano assenti anche tutti i parlamentari eletti all'estero. Questo comportamento da "menefreghisti della poltrona" deve cessare. Il tasso di assenteismo dei partiti è intollerabile, e una simile situazione, se per assurdo si verificasse qui in America del nord, scatenerebbe costanti proteste pubbliche fino al ritorno della normalità.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Grazie, e vorrei fare un appello a votare gli altri partiti. Infatti, tutte le liste che trovate sulla scheda elettorale, incluse quelle che hanno cambiato nome, sono già presenti in parlamento. Quindi, se siete soddisfatti dei (dis)servizi che ricevete tutti i giorni, vi invito a votarle senza dubbio alcuno. C'è una sola eccezione: Free Flights to Italy, unica novità in questa ripartizione, e unico modo per andare nella direzione opposta rispetto al passato.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Come fotografo pubblicitario e di moda, inizio la mia attività a Milano. La voglia di ampliare le mie possibilità professionali mi ha portato nel 1996 a trasferirmi a New York, dove ho messo su famiglia e mi sono affermato lavorando con molte delle testate ed aziende più prestigiose (www.fiorenzoborghi.com). Ambientalista convinto e appassionato di tecnologia, non ho mai aderito ad alcun partito ma ho sempre avuto una forte passione politica, che nel 2006 mi ha portato ad aprire ed organizzare il Beppe Grillo Meetup di New York. In prima persona e insieme agli Amici di Beppe Grillo di New York, ho dato vita a numerose iniziative pubbliche in tema di trasparenza, legalità, lotta alla corruzione e alla mafia. Dal 2009 sostengo il Movimento 5 Stelle, con il grande sogno di contribuire a un rinnovamento pacifico e democratico che porti l'Italia a essere un Paese dove la vita sia più giusta, più degna e più umana per tutti. Sono fermamente convinto che nel contesto attuale il m5s sia l'unica forza politica in grado di cambiare in meglio l'Italia.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Le preoccupazioni degli italiani all’estero sono molte e diversificate, in relazione al territorio. La tassazione delle proprietà in Italia, la burocrazia consolare, in alcuni casi l’inefficienza consolare, la questione del servizio sanitario per il rientro in patria sono solo alcuni dei problemi che dobbiamo affrontare. Ma vorrei sottolineare un tema trascurato. Quel senso di isolamento che si ha quando ci si distacca dal proprio paese, un vuoto. Man mano che il tempo passa il divario si allarga. Vale per i novelli fino ai più anziani, per poi diventare un problema irreversibile nelle seconde generazioni. La difficoltà burocratica di ottenere la cittadinanza per gli aventi diritto è uno dei sintomi di questo problema, come la certificazione d’esistenza in vita per i pensionati. In parlamento proporrei alcune soluzioni come la trasformazione dei consolati in veri e propri comuni satellite.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Bisogna iniziare a pensare a lungo termine con progetti ambiziosi su cultura, ambiente, ricerca, tecnologia. Progetti concepiti per I nostri figli e non per l’emergenza cronica o per accontentare le piccole e grandi lobby Italiane ed internazionali. L'Italia deve e può recuperare slancio e credibilità a livello internazionale valorizzando il meglio del suo meraviglioso genio nazionale, dal design alla ricerca, dalle arti alla scienza. Per questo è necessario mandare al governo una generazione di politici completamente nuova, onesta e competente, che investa sulla cultura e sull'innovazione come risorse strategiche e che potenzi il ruolo degli istituti di formazione e cultura, ai vertici dei quali devono essere nominate personalità davvero capaci e motivate. Dobbiamo togliere risorse a mafia, corruzione e grande evasione fiscale, per investirle in cultura e ricerca, oltre che in giustizia sociale: questa è la nostra priorità. Per ogni grande sequestro di beni mafiosi, una cattedra di lingua e letteratura italiana in più!
Partecipazione, sburocratizzazione, assistenza, “nessuno deve rimanere indietro”
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Il movimento 5 Stelle viene dato tra I primi partiti in italia, addirittura al 30%,va ricordato che questo risultato è stato ottenuto senza rimborsi elettorali e senza sponsorizzazioni statali e private.
E` un risultato secondo me enorme che sfugge all’attenzione dei media e dei poteri che lo hanno sottovalutato, denigrato e poi attaccato duramente. Sono orgoglioso di essere parte di questo progetto fin dal primo giorno. E` la prova che con lo spirito di sacrificio, con l’umiltà e la perseveranza i risultati si possono raggiungere anche senza grandi risorse economiche. Il Movimento 5 Stelle è pronto ad assumersi le responsabilità di governare il paese.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Sono un’imprenditrice, ma anche moglie e madre, e anche la nipote di emigrati Italiani negli Stati Uniti.
Dall’età di 24 anni vivo tra Italia, Spagna, Usa e altri Paesi. Dal 1989 gestisco società nel comparto della produzione e trading nel settore agroalimentare in Usa. In Italia dal 1986 partecipo alla gestione dell’azienda agricola di famiglia, curando il miglioramento dell’allevamento delle vacche da latte e della produzione di latte per il Parmigiano Reggiano.
Attualmente opero con una mia società che ha sede a Boston.
Nel 2006 il Ministro dell’Agricoltura mi aveva nominata Presidente dell’Osservatorio Nazionale Del Lavoro e delle Imprese Agricole Femminili. Per 10 anni in quella posizione ho dedicato grande parte delle mie attività al miglioramento della condizione femminile in agricoltura e alla promozione dei prodotti agro-alimentari italiani nel mondo. v
Mi sono candidata perché sono fiera di essere nipote di emigranti!
A loro devo il benessere acquisito grazie al lavoro e ai durissimi sacrifici dei miei bisnonni e nonni, emigrati dalla Sicilia a New York per la costruzione del ponte di Brooklyn. Sono vivissimi in me i ricordi dei momenti passati sulle ginocchia di mio nonno, quando mi raccontava della sua amata Sicilia. Mi ha trasmesso i valori e le qualità del mio Paese, degno di ammirazione nel mondo: il rispetto, l’orgoglio di vivere l’italianità in questa patria di adozione, l’unità della famiglia, la solidarietà, la creatività, la laboriosità, i vincoli di sangue che insieme alla lingua sono forti, si perpetuano e si rinnovano attraverso le generazioni.
Gli italiani all’estero sono dei veri avamposti di cultura e civiltà nel mondo e mi sono candidata per rappresentare loro ed i loro interessi.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Conosco i problemi dei nostri connazionali che, soprattutto in Centro-America, lamentano la qualità dei servizi consolari. Comprendo che questi italiani, spesso imprenditori operosi, non sempre possono tempestivamente ottenere servizi a cui hanno pieno diritto.
In questa epoca molto può essere fatto migliorando lo scambio di dati e la gestione di servizi per via telematica. Quindi un mio obiettivo sarà perseguire senz’altro il miglioramento dell’informatizzazione e dell’efficienza di strumenti digitali, che costantemente permettono di tagliare tempo e sforzi nella gestione di aspetti burocratici e legali per i connazionali all’estero.
Non basta però, perché ritengo che ai connazionali residenti in quelle aree (seppur rare) senza Ambasciata devono essere forniti anche mezzi agili ed economici per poter raggiungere l’Ambasciata di riferimento, quali biglietti per trasporti a prezzo convenzionale.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Il legame attraverso la cultura è di capitale importanza: delinea l'italianità più di ogni altro elemento e si coltiva mantenendo vivi i rapporti con l'Italia.
Per tutelare e promuovere lingua e cultura italiana, propongo quindi di incrementare gli eventi che vedono protagonisti i nostri giovani artisti nelle Americhe; promuovere mostre ed esposizioni, la musica, la produzione per il cinema e la televisione.
Mi pare doveroso creare nuove borse di studio per ‘figli’ di italiani che lavorano all’estero, che desiderino studiare in Italia. E qui mi impegnerò, se sarò eletta, a mettere insieme le forze economiche del pubblico e del privato, per moltiplicare queste opportunità.
Credo inoltre che sia importante avviare accordi tra le Università italiane e quelle di Canada Usa, Messico ed altri Paesi Centro-americani, per creare dei programmi di scambio tra docenti, in modo che l’insegnamento della lingua italiana sia sempre coperto almeno da ‘visiting professors’.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Il mio programma ulteriore pone particolare attenzione su 3 fasce di necessità: A) Assistenza e pensioni; B) Nuova emigrazione intellettuale; C) Piccola e media imprenditoria
A) Per le generazioni che già hanno portato il loro contributo e oggi devono ricevere pensione e/o assistenza, l’obiettivo principale è:
Ridurre il divario di diritti esistente, sotto il profilo assistenziale e pensionistico, tra cittadini italiani all’estero e quelli in Italia
Migliorando la trasmissione di dati e file tra la SSA USA e l’INPS
Sostenendo l’avanzamento della semplificazione amministrativa
Salvaguardando gli accordi di pagamento più efficienti; Rinegoziando gli accordi di sicurezza sociale con Usa e Canada.
B) Per le giovani generazioni, che mi stanno molto a cuore, per la lotta che oggi conducono nella conquista di spazi che alla mia generazione sono stati spesso aperti con maggiore facilità, i seguenti obiettivi:
Creare nuovi strumenti per la ‘nuova’ emigrazione dall’Italia, composta di ricercatori e ragazzi di grande volontà:
Creando percorso facilitati di rientro in posizioni di merito
Istituendo un finanziamento ad hoc per attività o start-up di giovani ricercatori, che vogliano avere un’attività in Italia
Facilitando attività di trasferimento dei risultati di ricerca e di nuove tecnologie dei team italiani
C) Per tutti gli artigiani e gli imprenditori, gli obiettivi sono:
Promuovere il Made in Italy
Sostenere le PMI e un commercio internazionale fluido
Ideando eventi che facciano conoscere ed apprezzare il prodotto italiano
Promuovendo a partecipazione dei nostri cittadini all’estero nella realizzazione e degli eventi
Utilizzando in maniera propositiva e creativa ed efficiente il network delle Comunità degli italiani all’estero.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
La comunità italiana è un pilastro fondato sull'operosità praticata da molte generazioni, testimoniato da iniziative e progetti che in ogni campo accomunano i due Paesi. Voi concittadini italiani all’estero siete una presenza vitale: sul piano sociale, professionale e umano, in grado di offrire un contributo rilevante all'immagine dell'Italia negli Stati Uniti.
Dal 2003 al 2016 ho dedicato grande parte delle attività al miglioramento della condizione femminile in agricoltura e alla promozione dei prodotti agro-alimentari italiani nel mondo. Mi entusiasmo di aiutare le persone ed i gruppi ad emergere e amo trovare strumenti per la soluzione di problemi di gruppi di persone che lavorano e si impegnano.
Conosco direttamente le Istituzioni e come ottenere concreti risultati, sia per le proposte che per la tenacia con cui perseguo gli obiettivi.
Vi chiedo di votarmi per mettere ancora una volta al servizio della comunità questa energia; non sono qui per il Partitismo, ma per vedere il sorriso che si accende sul volto delle persone quando un problema si risolve o si porta a casa un successo per il un prodotto o un’idea.
Ho un profondo desiderio di dare una mano a tutte quelle persone che come me, pur vivendo lontano, si sentono veri Italiani riconoscendo con fierezza il lavoro dei propri cari e le proprie origini.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Mario Cortellucci, residente a Toronto.
Abruzzese nato a Teramo ed emigrato in Canada nel 1962.
Presidente della Cortellucci Group of Companies Inc. che raggruppa diverse società nel settore dell’edilizia.
È considerato uno degli imprenditori più rinomati in Canada. Vincitore di numerosi premi e riconoscimenti per la sua attività lavorativa e soprattutto per il suo impegno filantropico in Canada, in Italia e in diverse regioni del mondo.
Ha donato centinaia di migliaia di dollari per la ricostruzione e per le vittime dopo il terremoto in Abruzzo e nel Lazio.
“Mi candido perché sento un profondo desiderio di servire noi e le nostre famiglie e perchè conosco da oltre cinquant’anni la realtà degli emigranti all’estero.”
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Sicuramente è necessario un incontro con i consolati locali per capire meglio quali sono i loro problemi al fine di dare ai cittadini l’assistenza di cui hanno bisogno.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Se venissi eletto, rappresenterei tutto il nord e il centro America e mi batterei per dare a tutti i ragazzi italiani all’estero eguali diritti nel campo dell’istruzione e della valorizzazione della cultura e della lingua italiana.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
1) Diritto di cittadinanza per tutti quelli che sono nati in Italia da genitori italiani e per i loro figli.
2) Promozione della lingua e cultura italiana.
3) Assistenza sanitaria gratuita in Italia per i nostri connazionali ovunque essi risiedono. Stessi diritti e doveri degli italiani per le tasse sulle prime case.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Se verrò eletto Senatore ho deciso, insieme alla mia famiglia, che donerò il mio stipendio ad una fondazione che si occuperà di promuovere la cultura italiana all’estero, incrementando borse di studio e aiuti per gli anziani.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Da oltre 20 anni lavoro alla Rai come giornalista inviato, sono sposato con un italoamericana nata e cresciuta a New York e figlia di Tony May, grande ristoratore che ha diffuso la vera cucina italiana in Usa. Mi candido per proporre il mio progetto culturale e di promozione del Made in Italy attraverso la digital migration madforitaly.net, la diffusione e lo scambio internazionale della immensa cultura italiana. Voglio difendere i diritti degli italiani all’estero in cinque brevi punti: tasse sulla casa italiana, tassazione della pensione, riacquisto tessera sanitaria, riacquisto della cittadinanza e potenziamento delle reti consolari. I punti sono gli stessi da 10 anni per tutti i partiti ma nessuno è riuscito a fare nulla seppur promettendo di risolvere tutto. Il MAIE ed io siamo impegnati per la prima volta in questa competizione in Nord e Centro America e non diremo bugie, saremo risolutivi e pragmatici.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Ho molti amici a Roma, sono nato e ho esercitato la professione di giornalista in Rai fino a pochi giorni fa, questa legislatura avrà molti eletti tra i vari schieramenti con i miei più cari amici; userò queste amicizie per convincere tutti a convergere sugli interessi degli italiani all’estero, sulla cultura da esportazione e sui loro bisogni urgenti, primo fra tutti la rete consolare, depotenziata, obsoleta e senza mezzi adeguati. Lo stesso vale per gli Istituti di cultura, anche questi poveri di risorse e disorganizzati per colpa dei governi precedenti e delle loro politiche sbagliate. Gli stessi che si sono candidati.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Il mondo digitale e social può risolvere gran parte dei vuoti culturali, lo abbiamo dimostrato con la nostra piattaforma internazionale madforitaly.net che sta lavorando da qualche anno senza risorse pubbliche. I governi degli ultimi anni hanno fallito totalmente la missione culturale all’estero, sia a destra che a sinistra, hanno pensato solo al prodotto interno con molte lacune, nessuno ha fatto progetti per esportare la nostra grande cultura, come possono aiutare i concittadini all’estero se hanno da recuperare terreno anche in Italia?
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
La politica in Italia ha fallito e il paese vive la più terribile crisi dal dopoguerra a oggi. Chi vive all’estero sta molto meglio dei suoi parenti italiani e l’unica cosa che veramente fa la differenza è la mancanza di cultura italiana, programmi di scambio universitario, festival, artisti e aziende che investano in tutte le direzioni. Io punto sulla cultura e sull’abbattimento delle frontiere digitali e delle tasse sulle proprietà in Italia. Poi a seguire il diritto alla sanità gratuita, che in Italia funziona abbastanza bene, infine la cittadinanza, una serie di leggi insensate ci hanno fatto perdere i migliori cittadini italiani, li voglio riacquistare per sempre con delle le loro famiglie, sono più italiani di tutti noi, hanno lottato e devono riavere i loro passaporti prima possibile, non mi fermerà nessuno su questi punti.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Con la Rai ho girato tutto il mondo, ho raccontato centinaia di storie di italiani sempre geniali e industriosi, ho fatto una esperienza che pochissimi possono vantare entrando nelle loro case e condividendo gioie e dolori del distacco dalla madre patria, questo un politico non può averlo vissuto allo stesso modo, con la stessa passione del cronista inviato amante della verità e della voglia di conoscere. Credo di essere pronto a risolvere i problemi che sento da una vita ora finalmente con gli strumenti istituzionali. La cultura è il mio lavoro, sono pronto a fare il pendolare per tutti gli italiani residenti all’estero e portare artisti e progetti da un lato e diritti e soluzioni politiche dall’altro al fine unico di risolvere tutte le questioni che i partiti romani hanno solo elencato in un programma mai eseguito. Il MAIE LAVORA SOLO PER VOI, E’ UNA LISTA CIVICA DEDICATA A CHI VIVE FUORI DALL’ITALIA.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Nata a Melito di Porto Salvo (RC), trasferita a Milano e successivamente all’età di 15 anni giunta in Canada con la Famiglia. Sono sempre stata coinvolta nell’associazionismo italiano e nel 1998 decisi di partecipare per la prima volta alle elezioni del Comites di Montreal. Risultata tra i consiglieri più votati, sono stata eletta segretario. Nel 2004 sono stata rielletta nel Comites e divenuta presidente alla prima riunione. Sono ancora presidente e coordinatrice dei Comites in Canada. Insegno nella scuola pubblica del Quebec. Questa mia passione per la comunità italiana mi ha portata a presentare la mia candidatura per la Camera dei Deputati a queste elezioni politiche.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
La cosa più importante, secondo me, è quella di assumere personale in loco: meno costoso e conosce meglio i cittadini italiani all’estero e la loro mentalità. Attivare l’anagrafe integrata. Vale a dire che ogni Consolato può accedere direttamente per fare l’iscrizione all’AIRE dei cittadini italiani all’estero.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Bisogna fare un salto di qualità! Bisogna mantenere i corsi extracurriculari gestiti dagli enti gestori, ma allo stesso tempo bisogna investire nei diversi Stati di accoglienza per integrare i corsi di italiano nelle scuole pubbliche.
I corsi di italiano dovrebbero essere accompagnati da programmi di scambi culturali e consentire agli studenti di fare un’esperienza in l’Italia.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
a) Bisogna ridare la cittadinanza italiana a tutti coloro che l’hanno persa per essersi naturalizzati americani. Lo jus solis dovrebbe essere valido anche per i cittadini nati in Italia e che sono emigrati.
b) assicurare la copertura sanitaria in Italia a tutti i cittadini residenti all’estero che sono nati in Italia.
c) puntare sui giovanni, attraverso dei programmi mirati che coinvolgano le scuole. Stipulare accordi con i vari Paesi di accoglienza per il riconoscimento reciproco dei titoli di studio.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
I partiti tradizionali hanno fallito nei confronti degli italiani all’Estero. Dopo 12 anni di esistenza i Parlamentari eletti all’estero non hanno mantenuto le promesse. Mentre da alcuni anni assistiamo ad una riduzione spaventosa delle risorse destinate a sostenre il sistema italiana nel mondo: gli enti gestori; le Camere di Commercio; riduzione del personale, e quindi dei servizi ai cittadini, nei consolati e la stessa chiusura di molti di essi.
Per questo mi sono presentata con il MAIE, un movimento nato all’Estero per gli italiani all’Estero. Infine voglio sottolineare il tradimento da parte di tutti i partiti, verso gli italiani all’estero, che hanno votato la nuova legge elettorale e quindi la modifica dell’Art. 8 della Legge 459/2001 (legge Tremaglia).
Tale modifica permette infatti ai cittadini italiani residenti in Italia di presentarsi nella Circoscrizione estero, mentre vieta ai cittadini italiani residenti all’Estero di presentarsi in Italia. Questa è una discriminazione verso gli italiani all’Estero che ci riporta indietro di 50 anni.
Per tutti questi motivi, invito gli elettori a votare per le liste del MAIE e, alla Camera dei Deputati, votare GIOVANNA GIORDANO.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Sono un ingegnere elettronico e ricercatore siciliano, vivo a Ottawa dal 2013. L’Italia mi ha dato tanto permettendomi di studiare, il Canada mi ha accolto e mi ha fornito tutto ciò che mi serviva per la mia carriera. Vorrei portare all’Italia tutte le belle cose che ho visto in Nord America. Compresi i sentimenti degli italo-canadesi e italo-americani che guardano ogni giorno all’Italia con grande amore.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Ogni volta che mi reco in consolato mi sembra di andare in un ufficio dei primi anni ‘90. Bisognerebbe renderli moderni e digitali. Il Nord America è troppo vasto per pensare che le persone possano andare al consolato di presenza. Tutti i servizi consolari dovrebbero diventare accessibili per via telematica.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Più Italia in Nord America. Vorrei vedere più prodotti italiani originali, più cibi 100% made in Italy, vorrei vedere più stile italiano in giro. Solo così si può incentivare la gente ad appassionarsi all’Italia e alla sua lingua. Per raggiungere questo obiettivo il M5S propone un portale che guidi l’imprenditore italiano nella burocrazia necessaria per fare impresa all’estero e per massimizzare l’export.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Il programma del M5S è disponibile online, i programmi dei vari schieramenti politici sono abbastanza simili e sicuramente avrete sentito le stesse promesse tante di quelle volte che non mi credereste. Ciò che fa la differenza è l’anima delle persone. Io mi sento vicino a quegli italiani che hanno perso la cittadinanza e che quando tornano in Italia sono accolti come stranieri, mi sento vicino a quei giovani che hanno dovuto lasciare l’Italia per trovare condizioni di vita migliori. Mi sento vicino a quelli che pensano ogni giorno all’Italia e vorrebbero tornarci.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Nessuna promessa, nessun appello, sentitevi liberi di scrivermi, di cercarmi, di parlarmi, di capire come sono, e decidete in base al vostro istinto e alle vostre sensazioni, quelle non sbagliano mai. Sono un tipo che sa ascoltare e capire i sentimenti, e farei tutto quello che è nelle mie capacità per non ferirvi.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Nato e cresciuto a Genova, vivo negli USA dal 2002. Sono sposato con mia moglie Anne, cittadina statunitense, dal 2000. Dopo alcuni anni vissuti in Italia abbiamo deciso di trasferirci negli Stati Uniti, e viviamo a Denver, nel Colorado. Sono diventato cittadino americano nel 2008, e l’anno successivo mia moglie è stata naturalizzata cittadina italiana.
Ho conseguito due graduate degrees in business presso CU Denver (un MBA ed un MS in International Business) e lavoro come Program Manager nel settore IT.
Ho deciso di candidarmi per una combinazione di fattori. Innanzitutto il mio amore per l’Italia, forte in me da sempre, la stessa motivazione che mi spinse ad arruolarmi nell’Arma dei Carabinieri, nella quale ho avuto l’onore di servire come maresciallo, lavorando su tutto il territorio nazionale e partecipando ad una missione in Bosnia Herzegovina.
Mi candido anche per la frustrazione di vedere il potenziale del nostro Paese buttato al vento. I soliti noti hanno infranto le speranze di generazioni e hanno portato l’Italia in un baratro di stagnazione economica e declino morale. È ora di cambiare pagina una volta per tutte.
Infine, mi candido per la voglia di mettere al servizio dei miei concittadini la somma delle mie esperienze. Con il Movimento 5 Stelle perché ritengo la questione morale e la giustizia punti essenziali per il rilancio del Paese, e mai potrei sostenere partiti che candidano indagati, si alleano con pregiudicati, o che in anni di malgoverno hanno dimostrato la loro incompetenza o mancanza di volontà nel risolvere i problemi strutturali dell’Italia.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Come cittadino di questa vasta circoscrizione, e residente in una città senza uffici consolari, conosco bene le frustrazioni di noi emigrati. Credo che una semplificazione normativa, inclusa la possibilità di accedere a risorse per via digitale, semplificherebbe molto la nostra interazione con le istituzioni italiane. Rientra nella logica del riportare la pubblica amministrazione al servizio del cittadino. La semplificazione normativa e la digitalizzazione della pubblica amministrazione sono punti centrali del programma del M5S.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Il modo migliore per stimolare la conoscenza dell’italiano all’estero è lavorare per rilanciare l’economia italiana. Se sviluppassimo il potenziale economico del Paese, e investissimo quindi nel renderlo una meta sempre più appetibile per turisti quanto per business, attirando FDI (foreign direct investment) e talento dall’estero, rilanciando le nostre università e incrementando gli scambi con facoltà straniere, l’italiano diventerebbe automaticamente una lingua più desiderabile.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
In tre parole: giustizia, istruzione, economia. Lo so, non sono tre punti programmatici da nulla, ma non c’è più scampo: l’Italia non può più permettersi pseudo-riforme e manovrine per tirare a campare fino alla legislatura successiva. Intere generazioni sono state devastate per colpa dell’immobilismo e dell’incapacità dei politici, che dopo aver governato e fallito hanno il coraggio di ripresentarsi con le stesse facce, le stesse soluzioni.
Urge un cambiamento radicale del sistema, partendo da un rinnovamento culturale che metta la giustizia al centro della conversazione, per dare certezze legislative, stimolare il rispetto sociale, creare meritocrazia, rilanciando l’economia e il rispetto nella società civile.
Dobbiamo quindi rinnovare il sistema educativo, esaltandone le vere eccellenze, tagliando gli sprechi e le palesi inefficienze. Serve un serio rilancio delle STEM per creare un’economia del futuro.
Infine, collegato ai due punti precedenti, un rilancio dell’economia. Senza giustizia e senza talento adeguatamente sviluppato non si va da nessuna parte. Bisogna poi però concentrarsi anche su tutte le limitazioni legislative, burocratiche, infrastrutturali, per creare un terreno fertile per un’economia moderna. L’italia è a un bivio – a dire il vero c’è da decenni, e ha iniziato ad incamminarsi per la strada sbagliata – deve decidere se vuole essere fonte di manodopera a basso costo per i paesi avanzati dell’Unione Europea, o se vuole essere una motrice di progresso. Mi sembra ovvio che l’unico modo per garantire ai cittadini uno standard di vita elevato ed attuale sia concentrarsi sullo sviluppo di un’economia forte, sostenibile, avanzata, giusta, meritocratica, aperta.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Mi candido con il Movimento 5 Stelle perché serve gente onesta e competente per rianimare l’Italia. Noi italiani abbiamo l’ingegno, l’orgoglio e la dignità di un popolo che merita di realizzare il suo vero potenziale. Dobbiamo solo scegliere di farlo, e la scelta inizia con un voto per il Movimento 5 Stelle.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Sono originario di Mazara del Vallo (TP). Ho 38 anni, mi sono laureato in Viticoltura ed Enologia nel 2006 e da allora ho svolto diverse mansioni, dalla produzione alle vendite internazionali. Vivo in California da 4 anni. I motivi per i quali mi sono trasferito riguardano la sfera lavorativa e quella personale. Ho rappresentato per 5 anni un’ azienda Americana in Italia, dando servizi a giovani agricoltori e studenti per l’ottenimento di un tirocinio retribuito negli USA, soprattutto nella cantine di Napa e Sonoma. La rivoluzione digitale però ha cambiato l’azienda per la quale lavoravo che ha deciso di chiudere tutti i “Branch Offices” accentrando tutto nella sede centrale. A quel punto ho cercato lavoro in Italia, una terra che amo profondamente, ho mandato mille Curriculum ma, purtroppo, non ho trovato nulla. Sono riuscito a trovare un lavoro a San Francisco presso un importatore di vini e ho ricominciato la mia carriera da lì. Oggi sono infatti il titolare di un’ azienda che promuove i Vini Italiani in USA, un lavoro che mi permette anche di mantenere il legame con l’Italia con numerosi viaggi durante l’anno. L’avvicinamento al Movimento 5 Stelle è stato un percorso naturale. La Democrazia diretta è l’unico modo per riavvicinare i cittadini alla Politica e la mia candidatura nasce dalla voglia di mettermi in gioco personalmente, lo ritengo un dovere civico, soprattutto in questo periodo storico e sociale.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Il problema non riguarda solamente i Consolati, che come è noto sono stati soggetti a tagli, anche sul personale, e per questo motivo si trovano a gestire una mole di lavoro enorme. Per questo, nel programma del M5S è prevista una riforma di tutte le istituzioni Italiane all’estero che possa, da una parte, rendere i servizi più accessibili ai connazionali all’estero, come ad esempio il passaporto a vista, un portale dedicato dove reperire informazioni su documenti e servizi, un ufficio notarile e una cittadinanza più celere e, dall’altra, ridare lustro al nostro Paese e alla nostra cultura nel mondo. Coerentemente con gli obiettivi del M5S per la PA in Italia, le istituzioni al servizio dei cittadini italiani all’estero saranno modernizzate e sburocratizzate attraverso una ridefinizione dei ruoli, l’implementazione della digitalizzazione, la lotta agli sprechi, trasparenza e controllo sull’uso dei finanziamenti pubblici. L’obiettivo è di rendere queste Istituzioni realmente efficienti ed al servizio dei cittadini all’estero. Una valutazione regolare da parte dei cittadini utenti sarà lo strumento per un miglioramento continuo e costante nel tempo. Sempre in vista di questa riforma è necessario eliminare l’accordo fra il MAECI e i Patronati all’estero perché, dopo i tagli lineari dei precedenti Governi ai nostri consolati, i Patronati non possono e non devono diventare de facto i nuovi consolati, andando oltre le loro specifiche competenze.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
La lingua e la cultura Italiana sono elementi profondamente legati tra loro. I miei figli sono entrambi bilingue e per me è un lavoro quotidiano preservare le loro radici Italiane pur vivendo negli Stati Uniti. Sinceramente non sono un esperto sull’argomento, ma sono sicuro che l’Italia potrebbe convenzionarsi con gli Stati Esteri, a seconda della densità di Italiani residenti, ed istituire direttamente nelle scuole di questi paesi dei moduli di Lingua Italiana, anziché affidarsi ad enti terzi che ricevono fondi pubblici e che evidentemente non stanno funzionando a dovere.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Il programma estero del MoVimento si compone di 5 punti.
NESSUNO DEVE RESTARE INDIETRO, NEMMENO CHI EMIGRA
Riorganizzazione delle Istituzioni Italiane all’estero: vicine ai bisogni reali dei nostri emigrati
Riforma degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero: per rimettere al centro i cittadini
Lavoro e investimenti all’estero: esportiamo la nostra cultura e le nostre competenze
Riforma AIRE e assistenza sanitaria: garantire il diritto alla salute a chi emigra
Voto all’estero: per far sentire la voce degli italiani anche all’estero.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Spero davvero che gli Italiani sia in Italia che all’estero la smettano di votare per “partito preso”. Dalla mia candidatura ricevo tantissime email e messaggi sulla mia pagina Facebook. La percezione è che la maggior parte della gente si stia rendendo conto di quanto i vecchi partiti politici abbiano perso la loro credibilità negli ultimi 20 anni. Le vecchie ideologie sono ormai desuete, non perché siano sbagliate ma perché sono state utilizzate a fini personali e di potere, come “armi di distrazione di massa”. Penso solo che ci siano idee buone e meno buone, a prescindere da Destra o Sinistra. La politica non è un mestiere. I Parlamentari dovrebbero essere rappresentanti e portavoce del popolo sovrano, ma purtropppo nel tempo se ne sono dimenticati. I mille privilegi e gli stipendi consistenti hanno contribuito all’allontanamento dei politici dal popolo e purtroppo del popolo dalla politica. I vecchi partiti hanno accettato finanziamenti, anche ingenti, da lobbies e multinazionali, e negli ultimi anni hanno difeso le banche anziché i risparmiatori. Il MoVimento ha dato l’inizio ad una rivoluzione culturale e pacifica e senza alcun dubbio ha il merito di aver intercettato la rabbia e l’insoddisfazione dei cittadini, senza violenze nè estremismi. Cosa che non è successa in Grecia o in Austria. Sono appassionato di politica da quando esercito il mio diritto/dovere al voto e anche io sono stato abbagliato e rimbambito da una finta opposizione, che quando ne ha avuto l’opportunità non ha concretizzato nessuna delle battaglie che diceva di voler condurre. La nostra lista, fatta di cittadini comuni, è l’unica che abbia credibilità nel panorama politico Italiano. Finalmente dopo governi tecnici, larghe intese, patti Nazareni e cambi di casacca, al popolo verrà data l’occasione di esprimersi. Basta una matita per cambiare le cose. Confido nel buon senso e nella speranza della gente e spero che finalmente il Parlamento apra le porte al loro e ai loro bisogni.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Giornalista, da 32 anni vivo in Canada ed ho lavorato per diverse testate in radio e televisione dove ho ricoperto il ruolo di News Director presso la OMNI TV del gruppo Rogers.
Il dottor Gino Bucchino, Deputato eletto nella XV e XVI Legislatura, e con il quale abbiamo fondato il primo COMITES spontaneo di Toronto, mi ha invitato a candidarmi per la nuova formazione politica Liberi e Uguali di Pietro Grasso ed ho accettato con grande entusiasmo. E’ una formazione politica che si fonda sull’articolo 3 della costituzione che prevede la totale uguaglianza dei cittadini senza alcuna discriminazione, politica, sociale, di sesso o razza.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Da decenni la rete consolare deve affrontare enormi problematiche che vanno dall’endemica carenza di fondi alla riduzione del personale. Liberi e Uguali propone di faciliatre la vita dei noistri connazionali con la creazione di uno “sportello unico” al quale i cittadini possono chiedere informazioni e assistenza rafforzando la collaborazione fra Consolati, Istituti di Cultura, Camere di Commercio ed ICE.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
La lingua e Cultura Italiana sono veicoli importantissimi per lo sviluppo dell’Italianita’ nel mondo. Gli Istituti di Italianistica e le scuole italiane nel mondo in generale soffrono dalla mancanza cronica di fondi.
L’utilizzazione di una rete informativa piu’ sviluppata potrebbe standardizzare in modo piu’ concreto i curriculum impartiti agli studenti.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Ci sono grandi ed importanti problemi che devono essere affrontati per gli italiani in centro e nord America:primo fra tutti l’equipazione dei diritti fra cittadini residenti in Italia e quelli residenti all’estero.
Faccio qualche esempio: la mancanza di assistenza sanitaria per noi cittadini all’estero quando visitiamo l’Italia, l’assistenza alle fasce piu’ deboli come i nostri anziani, la tutela della cittadinanza, l’insufficienza dei fondi destinati alla lingua e alla Cultura.
Sarei intenzionato ad andare contro le decisioni di partito che non tutelano le nostre comunita’ all’estero: personalmente avrei votato contro la legge Rosatellum che prevede la possibilita’ per i cittadini residenti in Italia di candidarsi all’estero, trattandoci da cittadini di serie B.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
La piattaforma politica di Liberi e Uguali prevede anche che sia necessario rivedere le ripartizioni della Circoscrizione Estero: non si puo’ avere adeguata rappresentazione in un distretto che si estende da Panama all’Alaska!
Proponiamo invece che i 3 eletti in centro e Nord America siano rappresentanti rispettivamente dell’America centrale, uno degli Stati Uniti ed uno dal Canada. Il miglioramento di COMITES e CGIE sono organi fondamentali nel rapporto fra candidato e territorio.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Sono Angelo Viro, ho 61 anni e due figli; mi sono trasferito in America in cerca di opportunità e ho raggiunto i miei obiettivi. Da qualche tempo ho sentito il bisogno di lavorare per la nostra comunità italiana in America e di aiutare a trasformare i sogni in realtà, mantenendo viva la nostra cultura e identità.
Ho continuato il mio impegno con la Casa d’Italia, con la quale abbiamo ottenuto la riapertura dell’Ambasciata d’Italia nella Repubblica Dominicana e messo freno all’oblio a cui i partiti di Roma avevano sottoposto i nostri connazionali. Tutto questo è stato molto apprezzato dalla comunità.
Sono candidato alla Camera dei Deputati nella ripartizione estera Nord e Centro America con il MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero. Un movimento di italiani nel mondo nato all’estero, dal basso, e non nelle buie stanze dei palazzi della partitocrazia romana. Mi candido dunque per difendere, davvero, il voto degli italiani all’estero in Parlamento.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
La situazione della nostra rete Consolare è diventata insostenibile, il compito della rete consolare è quello di essere la rappresentanza dell’Italia nel mondo: il consolato è il nostro pezzetto d'Italia in terra straniera, è il posto dove i connazionali devono sentirsi a casa, protetti, assistiti, cosa che risulta impossibile oggi... Mentre il personale consolare vive un senso di frustrazione e di insoddisfazione per l’impossibilità di svolgere bene il proprio dovere.
Il MAIE si batte da sempre per migliorare i servizi consolari per i nostri connazionali, ma mentre il Movimento Associativo Italiani all’Estero presentava proposte a favore degli italiani nel mondo, i partiti tradizionali, i partiti romani come li chiamiamo noi, le bocciavano.
Più risorse alla rete consolare, che sta cadendo a pezzi e ciò è una vergogna. Riaprire subito il consolato di Newark, che ha lasciato soli decine di migliaia di italiani. Basta con chiusure di Ambasciate e Consolati, e – ribadisco – assicurare maggiori risorse economiche a quello che è il Sistema Italia oltre confine, di cui certamente fanno parte anche le nostre sedi diplomatiche.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Il MAIE è prima di tutto un movimento culturale, e poi politico. Dunque la cultura è qualcosa che ci contraddistingue, che fa parte del nostro Dna. Anche in questo caso, devo ricordare che il MAIE in Parlamento ha presentato proposte tese a promuovere la cultura italiana nel mondo, ma i partiti romani le hanno sempre bocciate. Per noi del Movimento Associativo Italiani all’Estero è fondamentale difendere e diffondere la lingua italiana oltre confine, che è già oggi la quarta più studiata al mondo. Eppure i governi che si sono succeduti negli ultimi anni, di ogni colore, hanno soltanto tolto ossigeno a chi si occupa di cultura italiana nel mondo. Come MAIE la nostra proposta c’è già, è in Parlamento, la riprenderemo nella prossima legislatura senza alcun dubbio, ed è volta alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale italiano nel mondo.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, in particolare, da tempo siamo in contatto con associazioni italiani che operano nel settore della cultura, in particolare a New York, ma anche a Miami, per esempio, o a Nashville. Il MAIE promuove la cultura italiana anche con il sostegno di importanti artisti di calibro internazionale, come Renzo Arbore, Gigi D’Alessio, Tony Renis, tra gli altri. In sinergia con altre realtà presenti negli States e legate alla cultura italiana potremmo davvero fare molto di più, se il governo italiano sostenesse progetti legati a ciò che è Italia nel mondo. Ma con la forza del voto dei nostri connazionali aumenteremo la nostra presenza parlamentare e dunque il nostro peso politico e potremo dire la nostra nel governo che verrà. E allora la musica cambierà.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Sono cinque i principali punti del mio progetto e vorrei poterli indicare tutti. 1. Porre fine alla scarsa attenzione nei consolati italiani. 2. Migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana tra la nostra comunità. 3. Incoraggiare la piena attivazione dei servizi sociali e sanitari nella rete di ospedali italiani. 4. Aumentare l’importanza delle Camere di commercio italiane nel mondo. 5. Incoraggiare il governo italiano a dare priorità al rapporto con gli italiani all’estero e ai loro discendenti.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Negli ultimi anni il MAIE è stato all’opposizione dei governi che hanno danneggiato i nostri interessi. Ma questa volta, con la forza del voto degli elettori, vuole essere parte del governo, ribadisco, ed essere in grado di trasformare in realtà le nostre idee e il nostro programma in favore degli italiani all’estero.
Siamo stanchi di essere ignorati dai partiti e dai politici tradizionali, abbiamo bisogno di mandare al Governo persone che conoscano i nostri problemi e le nostre potenzialità e che non siano interessate alle lotte interne alla partitocrazia romana per la conquista del potere. Vota MAIE, la strada giusta per noi italiani residenti all’estero.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Vivo negli Stati Uniti con la mia famiglia da circa 30 anni ed ho avuto l’opportunità di conoscere il tessuto sociale americano e fare volontariato per la Comunità italiana in America. Durante questo servizio ho capito che bisognava andare oltre il volontariato e impegnarsi nelle istituzioni per migliorare le cose, senza nulla togliere al ruolo importante ma temporaneo del volontariato. Per questo mi sono impegnata in politica attiva per la prima volta nel 2013 e sono stata eletta alla Camera dei Deputati, dove ho iniziato un lavoro importante e sistematico per far capire l’importanza dell’emigrazione nella storia del nostro Paese e di conseguenza l’importanza delle nostre richieste al Governo italiano. Un percorso interrotto dalla fine della Legislatura ma che intendo continuare per realizzare le attese della nostra Comunità all’estero, infatti il mio partito mi ha ricandidata proprio per proseguire il lavoro iniziato come la riforma della cittadinanza, uno dei miei cavalli di battaglia.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Intendo proseguire il lavoro iniziato nella Commissione di inchiesta sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, dove ho lavorato per innovare i servizi offerti ai connazionali all’estero ed avere le stesse possibilità di accesso ai servizi innovativi che si hanno sul territorio nazionale. In tale ottica, immagino che si possa arrivare a prenotare il passaporto comodamente da casa, pagarlo on line e presentarsi in Consolato solo per ritiralo; lavorerò affinchè si possa ottenere anche all'estero l'identità digitale e usare dal proprio pc i servizi dell'Agenzia delle Entrate, dell'Inps, dei Comuni, e delle altre Amministrazioni accreditate usando una sola user id e password. Sono piccoli passi ma fondamentali che incidono sulla vita di tutti i giorni dei nostri connazionali all’estero. Sono passi importanti per migliorare i servizi consolari assieme alle risorse necessarie per il buon funzionamento delle nostre strutture consolari e per il potenziamento della rete dei consolati onorari. A breve i consolati potranno usufruire di fondi aggiuntivi e questo si tradurrà in un miglioramento del servizio, tuttavia io sono convinta che aumentando il grado di innovazione si potrà offrire servizi ancora migliori e questo è il versante sul quale lavorerò di più.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
La promozione della lingua e della cultura italiana all’estera è stata riformata soprattutto grazie al mio emendamento alla legge sulla buona scuola, unico emendamento approvato tra quelli presentati dagli eletti all’estero, che ha obbligato il governo ad attuare politiche sinergiche di promozione linguistica e culturale all’estero. Si tratta di una evoluzione epocale per il nostro sistema di promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana; dopo anni di immobilismo finalmente viene istituita una cabina di regia da parte dei soggetti coinvolti in tale fondamentale missione. I ministeri degli Esteri e dell’Istruzione dovranno coordinarsi e garantire insieme una efficace sinergia degli strumenti di promozione della nostra lingua nel mondo. Inoltre, propongo di incentivare la nascita di scuole bilingue e trilingue e di offrire corsi di italiani legati alla nostra tradizione culturale enogastronomica, a quella del patrimonio artistico e a quella della moda. Il tutto potenziando la collaborazione tra pubblico e privato.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Nel mio programma sono fondamentali la cittadinanza, le pensioni e la parità fiscale con chi risiede sul territorio nazionale, quindi l’esenzione IMU sulla prima casa in Italia. Sono tutti aspetti sui quali mi sono già battuta durante i miei 427 interventi nell’Aula di Montecitorio, ma senza avere successo in questa Legislatura, ma sono convinta che nella prossima, quando il centro destra avrà la maggioranza in Parlamento.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Cari connazionali Vi chiedo fiducia per proseguire il lavoro svolto fino ad ora, per far sì che le politiche per gli italiani all’estero diventino patrimonio diffuso e sentito nella politica italiana in modo da entrare nell’agenda di governo a pieno titolo. Voglio lavorare per ridare la cittadinanza italiana a chi l’ha perduta recandosi all’estero, voglio lavorare affinché la previdenza italiana all’estero sia adeguata ai bisogni dei pensionati, voglio eliminare le ingiustizie fiscali ai danni degli italiani all’estero, lo voglio fare con il Vostro sostegno, passo dopo passo per fare in modo che anche coloro che vivono all’estero siano considerati italiani a pieno titolo! Buone ragioni per darmi ancora la Vostra fiducia scrivendo Nissoli accanto al simbolo del centro destra.
Di seguito alcuni dei miei punti programmatici:
- Realizzare la parità fiscale tra italiani all’estero e quelli residenti sul territorio nazionale
- Migliorare i servizi consolari
- Ridare la cittadinanza a chi l’ha persa dopo essersi recato all’estero
- Riformare le regole della Rapppresentanza
- Aggiornare la previdenza italiana all’estero
- Garantire il diritto alla salute anche per chi vive all’estero
- Promuovere in modo più efficace ed efficiente la lingua e la cultura italiana all’estero
- Informare meglio e di più gli italiani all’estero
- Promuovere e difendere il Made in Italy
- Tutelare le donne italiane all’estero
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Ho 45 anni e vivo a Montréal, in Canada, dal 2011. Sono nato a Milano. Ho studiato in Sardegna e in Toscana. Ho conseguito il Ph.D. in Relazioni internazionali, sono laureato in Scienze politiche e, all’Università per Stranieri di Siena, ho conseguito il titolo di dirigente degli Istituti scolastici italiani all’estero. Sono giornalista e consigliere in comunicazione e in orientamento per organizzazioni comunitarie. Mi candido alla Camera dei deputati con LIBERI e UGUALI perché credo nel merito se tutti, però, si parte dalla stessa linea di partenza e perché sono fermamente convinto che il solo cambiamento possibile sia quello nell’interesse dei molti che hanno poco e non dei pochi che hanno troppo.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Accanto ai servizi classici per la prima emigrazione, bisogna aver ben presente che il mondo dell’emigrazione italiana si è arricchito di nuove espressioni di mobilità. L’intero sistema dei servizi consolari va, pertanto, ripensato. Maggiori risorse, finanziarie e di personale, ma anche la digitalizzazione dei servizi che devono essere più efficaci (penso agli atti notarili e ai servizi di traduzione online, per esempio). In ogni Consolato deve esserci uno “sportello unico di servizi e di assistenza al cittadino”. Qui ci si deve poter rivolgere, con facilità, per chiedere informazioni e assistenza in tutti i casi della vita quotidiana (dal rinnovo della patente e dei documenti d’identità, all’assistenza sociale e legale nei Paesi di residenza, all’orientamento nelle pratiche internazionali in materia di imposte, di diritti lavorativi e previdenziali e di diritto alla salute). Lavorerò per un Consolato come punto di riferimento, anche, per il coinvolgimento delle forze produttive e associative della comunità nella proiezione estera dell’Italia.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Il programma di LIBERI e UGUALI ha come primi punti: l’istruzione, la formazione e, quindi, all’estero, anche e soprattutto la promozione della lingua e della cultura italiana. Lingua e cultura che necessita, in primo luogo, di insegnanti fieri del proprio lavoro (anche dal punto di vista economico), così da restituire il meglio di loro stessi ai loro studenti. Una scuola con insegnanti insoddisfatti non è utile a nessuno. Penso a un corpo docente di qualità (in possesso delle abilitazioni e delle certificazioni internazionali per l’insegnamento della lingua italiana all’estero). E ancora: più scuole italiane negli Stati Uniti, non solo per i figli e per i nipoti degli Italiani, ma anche per i tanti che sanno che la cultura italiana è preziosa e, infine, materiale didattico aggiornato (sottolineo l’importanza delle piattaforme informatiche per l’insegnamento della lingua e della cultura italiana).
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Considero urgente il tema di come è cambiato il mondo dell’emigrazione italiana, che si è arricchito di nuove espressioni di mobilità, per nulla tutelate. Il percorso per diventare residenti deve essere sostenuto e facilitato, con consulenti in immigrazione e sul mondo del lavoro al servizio dei nuovi arrivati. Mi batto per la parità di diritti con gli Italiani residenti in Italia e, quindi, per l’abolizione dei diritti tassati (come quello sul riacquisto della cittadinanza e l’IMU sulla casa in Italia. Sono per la totale revisione della legge fiscale sugli immobili dei residenti all’estero).
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Sono fermamente convinto che, in politica, il solo criterio per scegliere chi vogliamo che ci rappresenti è quello di individuare chi ci assomiglia di più, per valori e per proposte. Io sono come te. Vengo dalla comunità - vi lavoro con impegno e con passione da anni - e sono tutto rivolto alla comunità anche per restituirle il tanto di buono che mi offre, quotidianamente. Sono un candidato accessibile e sarò un deputato accanto ai cittadini, di prima e di nuova emigrazione. Non affidare il nostro presente a chi non ha alba di cosa sia l’interesse generale, a chi pensa solo al proprio vantaggio individuale e familiare. Io non ti deluderò! Contaci!
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Sono nata a Roma, ho studiato al Liceo Classico Giulio Cesare e in seguito mi sono laureata in Giurisprudenza. Durante gli studi mi sono recata a Londra, dove ho completato il corso in Common Law alla Westminster University, a Berkeley dove ho studiato “ International Business” e ho potuto fare una bellissima esperienza da stagista all’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco. Ho lavorato come avvocato praticante davanti al Tribunale del Lavoro e Giudice di Pace presso uno studio Civile Tributario al centro di Roma, in seguito sono diventata Giornalista Pubblicista e mi sono occupata prevalentemente di cultura e spettacolo, soprattutto di cinema, una delle mie passioni oltre alla politica.
Sono stata autrice e conduttrice di un programma radiofonico a Rai International, inviata ai Film Festival Internazionali.
Ho vissuto in Asia dove ho aperto una piccola azienda di abbigliamento per bambini e dove e’ nata mia figlia, Giulia.
Attualmente risiedo a San Francisco e sono attiva in molte associazioni Italo americane, sono nel Board of Directors della Leonardo Da Vinci Society, e Segretario del circolo PD di San Francisco e Berkeley. Avevo già fatto campagna da volontaria per il sindaco Walter Veltroni a Roma e seguito da sempre lo schieramento di centro sinistra, fin dai tempi della Margherita.
La campagna elettorale e’ un servizio che rendiamo al partito e ai cittadini, viene svolta interamente a nostre spese e ci porta a viaggiare molto, in un territorio che va dal Canada al Messico e isole caraibiche. Non si può arrivare ovunque ma e’ bellissimo poter incontrare le nostre comunità di italiani all’estero.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Innanzi tutto e’ stato approvato il decreto Omnibus per gli italiani all’estero nell’ultima legge di bilancio, che stanzia notevoli fondi sia per le reti consolari che per la lingua italiana, Comites, agenzie stampa etc. La cosa però da fare prima di tutto e’ quella di investire in digitalizzazione. Si e’ visto come, con la riforma della Pubblica Amministrazione voluta dall’ultimo governo, si sono dimezzate le file negli uffici ed eliminati plichi e carte. I nostri consolati hanno a disposizione uno staff limitato e tanti servizi potrebbero e dovrebbero essere forniti via internet. Inoltre, visto che i consolati sono il biglietto da visita dell’Italia all’estero, bisogna sempre mantenere decoro e sicurezza.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Come dicevo prima, sono stati stanziati fondi anche per gli Enti Gestori, per gli Istituti di Cultura e per la stampa estera, tutti canali di diffusione di lingua e cultura. La cosa più importante e’ sincerarsi di come vengano spesi questi soldi. Il sistema messo in atto ad esempio dal Ministro della Giustizia Orlando e’ una piattaforma dove si segnalano gli uffici più efficienti e quelli meno, per capire dove migliorare e dove invece ci sia già eccellenza. Inoltre si devono promuovere eventi ed iniziative culturali e sociali, come già faccio nella Bay Area ad esempio, di interesse comunitario, insieme agli istituti italiani di cultura, ai musei e ai consolati.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Sicuramente il riacquisto della cittadinanza italiana da parte di chi ha dovuto rinunziarvi prima del 1992 per l’acquisto di cittadinanza straniera e che non ha usufruito della finestra per il riacquisto fino al 97. Credo che riaprire la questione ius soli, che altro non e’ che una revisione e sostituzione della legge 91 del 1992 sulla cittadinanza, possa anche riaprire la speranza per gli italiani all’estero che han perso la cittadinanza e che vogliano riacquistare la cittadinanza italiana.
Vorrei incrementare gli scambi fra università italiane e Canadesi/ Americane e gli scambi commerciali. A questo proposito ricordo che attrarre investimenti in Italia e’ stato sempre difficile sia per l’alta tassazione alle imprese che per i lunghissimi tempi della giustizia. Con la riforma della giustizia si e’ aperto il Tribunale delle Imprese, con risoluzione di contenziosi che non durano più di un anno e che ha fatto aumentare di 49 posizioni il ranking dell’Italia nella classifica della Banca Mondiale in “ Doing Business”.
Inoltre bisogna intervenire sul diritto alla Salute per noi italiani all’estero che torniamo in Italia, abbiamo già la copertura per trattamenti emergenziali ( 90gg) e il PD si propone di estenderla anche ai trattamenti non di emergenza per 60gg all’anno, ma vogliamo ottenere di più, una tessera sanitaria apposita per gli iscritti AIRE. Alcune regioni, come il Veneto, già la offrono.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Il mio appello e’ a votare! Vota solamente il 30% degli aventi diritto e per noi italiani all’estero, che abbiamo ottenuto questo diritto dopo tante battaglie, sarebbe davvero un peccato non usare questa occasione per far sentire la nostra voce e non essere considerati cittadini di serie B. E’ vero che i parlamentari eletti all’estero sono pochi, solo 18 contro quasi mille per far valere le nostre ragioni, quindi invito anche ad un voto utile, per un partito che possa far nascere in parlamento un gruppo numeroso e sensibile ai nostri problemi.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Sono emigrata in Canada - Toronto all'eta' di 8 anni con i miei genitori. Ho sempre nutrito un forte legame per la lingua e la cultura italiana trasmettendo la mia stessa passione per l'Italia ai miei figli. Dopo gli studi sono entrata in banca dove ci sono rimasta per ben 35 anni - 25 di questi anni ho fatto la Direttrice di banca. Adesso sono una libera professionista sempre nel campo finanziario, quindi mi ritengo un'esperta in questo settore. Lavorando con il pubblico mi ha dato l'opportunita' di poter ascoltare le esigenze della comunita' e risolvere queste esigenze o problematiche della mia comunita'. Dai miei dipendenti di banca sono riconosciuta una che lotta per il prossimo ad ottenere giustizia.
Mi sono candidata perche' sento il bisogno di lottare per le nostre/ e le esigenze degli italiani all'estero, e abbiamo tantissime problematiche della quale dobbiamo sistemare. Evidentemente i deputati uscendi non hanno portato a carico questi problemi e quindi sento il dovere come cittadina di essere il porta voce di noi italiani all'estero.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Io propongo di assumere piu' personale nei consolati per evitare lunghissime code
implementare piu' un sistema di teconologia - dove semplicemente usando il computer o anche il telefono uno potrebbe risolvere dei semplici problemi senza dovere andare di persona al consolato e sprecare una giornata intera
e di avere piu' Consoli onorari - quindi tutto sommato abbiamo bisogno di piu' fondi per poter realizzare i nostri obbiettivi.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Io penso che mantenere la nostra lingua e cultura viva, principalmente deve iniziare dalla propria famiglia. E' importante transmettere ai nostri figli la nostra cultura con le nostre tradizioni e parlare l'italiano in casa. I miei figli da piccoli parlavano solo l'italiano e lo parlano anche oggi che sono adulti. Dopo di cio' bisogna avere piu' centri culturali dove la lingua e cultura viene insegnata. A Toronto abbiamo Centro Scuola - che permette agli studenti di fare un corso in italiano in Italia durante l'estate e nel fra tempo imparando anche la cultura. Promuovere programmi di scambi culturali tramite questi centri - come la Camera del Commercio (o di Toronto, New York,ecc). Pero' e' fondamentale che tutto inizia dalla propria famiglia a promuovere la lingua e cultura!
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
E' ovvio che nel mio programma ci sono piu' di tre obbiettivi pero' i primi tre sono:
- facilitare il riaquisto della cittadinanza Italiana all'estero implementando un sistema semplice e veloce - dove non bisogna aspettare come minimo due anni prima di fare domanda!
- rivisitare e rivisionare l'assistenza sanitaria per noi cittadini all'estero quando torniamo in Italia - in particolare per gli anziani che hanno piu' bisogno
- rivisionare le pensioni per gli italiani all'estero dove queste stesse sono state ridotte mentre invece in Italia i pensionati hanno avuto un piccolo aumento, quindi la legge dovrebbe essere uguale per tutti i pensionati, sia in Italia che all'estero - senza differenziare.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
I deputati uscenti, purtroppo non hanno portato a termine le esigenze degli italiani all'estero. Capisco che non si puo' risolvere tutte le problematiche che esistono pero' almeno puntare su le tre piu' importanti e lottare finche' sono risolte. Riacquistare la cittadinanza e' una priorita' che sta a cuore di tutti quelli che per un motivo o un'altro non l'hanno riaquistata nel 1992 e adesso la vogliono avere pero' e' una procedura lunghissima e costosa. Perche' nessuno dei deputati precedenti in tutti questi anni non hanno avuto il coraggio e la determinazione di lottare per questo? Lavorando come dirigente di banca ho l'esperienza di saper portare avanti i miei obbiettivi - perche' per 25 anni questo e' stato il mio lavoro e l'ho fatto con passione perche' poter raggiungere gli obbiettivi per me e' sacro santo e sono disposta a differendere i diritti del pubblico finche' non ottengo risultati anche se significa andare contro il mio stesso partito. Quando credo in una cosa vado fino in fondo per ottenerla. Per me un impegno significa portarlo a termine. Sono pronta ad affrontare le problematiche degli italiani all'estero e portarle al parlamento e difenderle con tutta la mia forza.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Sono un ingegnere informatico abruzzese di trent'anni. Da sei anni vivo e lavoro in Silicon Valley. Attualmente mi occupo di sviluppo per una delle aziende tech più grandi al mondo. In passato ho lavorato per Twitter e per Mercedes-Benz, sempre in Silicon Valley. Da sei anni sono attivista nel MoVimento 5 Stelle. Ho scelto il MoVimento perchè era, ed è, l'unica forza politica in cui onestà e competenza erano visti come valori e non come aggravanti. Ho scelto di candidarmi, contro ogni convenienza economica, perchè ho scelto di credere in un sogno, in un modo di vedere la politica diverso. La mia generazione sta costruendo un mondo basato su valori diversi, i valori della cooperazione ed io voglio esserne parte.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
In una parola: informatizzazione. Gli utenti devono poter fare online tutto ciò che non necessita la presenza fisica. Ciò non vuol dire che questa sia l'unica opzione. Spostare la mole del lavoro verso Internet, ridurrebbe il carico per i nostri uffici consolari, migliorando l'efficienza per gli utenti che continuano a rivolgersi ai mezzi tradizionali. Il settore publico è sempre anni indietro a livello tecnologico rispetto al settore privato, dobbiamo colmare questo gap. Questo tipo di soluzione ha un grande pregio, è replicabile in tutto il mondo a costi minimi.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Noi del M5S crediamo nella lingua italiana non solo come servizio per gli Italiani, ma un investimento a medio e lungo termine. La lingua e la cultura sono il nostro biglietto da visita, fondamentale per turismo e cervelli. La soluzione è aumentare gli investimenti potenziando le strutture esistenti, che ci sono già, ma non hanno fondi sufficienti.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Il programma non è "mio", ma è del MoVimento 5 Stelle Estero. È stato sintetizzato in 5 punti frutto del lavoro di cooperazione di centinaia di attivisti residenti all'estero. Due dei punti sono stati già trattati: potenziamento delle istituzioni degli Italiani all'estero e degli organismi promotori della lingua e cultura italiane. Oltre questi proponiamo: adozione del voto elettronico per elezioni più efficienti e regolari, creazione di un portale online per mettere in contatto le aziende italiane con le istituzioni locali e riforma sanitaria per gli iscritti Aire. Vorrei spendere alcune parole su quest'ultimo punto. Dagli studi che abbiamo effettuato, uno dei motivi di non iscrizione all'Aire degli immigrati di ultima generazione è la perdita dell'assistenza sanitaria in Italia. Proponiamo un modello ibrido in cui chi si iscrive all'Aire può comunque rimanere iscritto al Sistema Sanitario Nazionale, ma gravando meno sui costi. Ad esempio, non si perderà il diritto ad avere un medico di base in Italia, ma questo non godrà della stessa provvigione, come se il paziente fosse in Italia a tempo pieno.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Scegliere il MoVimento 5 Stelle vuol dire scegliere un modo diverso di concepire la politica. L'Italia ha un cancro che si chiama corruzione. Solo chi ha dimostrato di essere slegato dai voti di scambio, dalle lobby e da un sistema di potere clientelare può permettersi di aggredire la corruzione. I programmi sono tutti belli, bisogna però valutare la credibilità di chi li propone. Il MoVimento 5 Stelle ha dimostrato negli ultimi 5 anni in Parlamento di essere una forza diversa dalle altre. Non accettiamo finanziamenti da lobby per essere liberi. Ci siamo dimezzati lo stipendio perchè crediamo che la politica sia un servizio e non una carriera. Abbiamo restituito 42 Milioni di rimborsi elettorali, perchè vogliamo togliere i soldi dalla politica. A voi la scelta.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Ho vissuto per tre anni in Nord America, per studio e per lavoro. Qualche giorno prima della tragedia delle Torri gemelle ho deciso di tornare in Italia nella mia città, Matera, oggi designata Capitale Europea della Cultura nel 2019. Quelli vissuti fra New York, Boston e anche San Francisco sono stati anni intensi e costruttivi che mi hanno consentito di accrescere le mie competenze professionali e di costruire relazioni proficue con tanti italiani che vivono lì e con cui continuo a tenere rapporti molto saldi sia dal punto di vista professionale che umano, anche grazie al Women’s Fiction Festival che organizzo dal 2004. Ho accettato molto volentieri e con grande senso di responsabilità questa candidatura con +Europa con Emma Bonino per contrastare le nuove ondate nazionaliste che imperano e portare al centro del dibattito pubblico la costruzione degli Stati Uniti d’Europa. Solo con un’Europa più forte possiamo avere un’Italia più forte, libera, civile, ricca di opportunità, di diritti e doveri e di democrazia e di pace”. “La nostra lista si chiama non a caso +Europa e, nelle circoscrizioni estere, è sostenuta da una rete di giovani raggruppati nell’associazione “Movimenta”. L’impegno in politica nasce anche per difendere i diritti dei tanti giovani che come noi sono stati costretti a lasciare la propria casa, la propria terra per lavorare altrove. Ognuno di noi ha già un proprio lavoro di cui è orgoglioso. Pertanto ogni scelta che saremo chiamati a fare in Parlamento sarà dettata unicamente dall’interesse reale e oggettivo nei confronti degli italiani che vivono all’estero.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
La crescita determinante di alcuni settori grazie alle risorse europee investite attraverso i fondi strutturali, ma anche attraverso altre fonti di finanziamento dirette rivenienti dal bilancio nazionale, apporta benefici anche alla comunità degli italiani all’estero impegnati in attività di commercio estero, ricerca scientifica, cooperazione internazionale, star up innovative.
Ad esempio, i servizi consolari e altri servizi amministrativi anche per gli italiani all’estero possono essere migliorati attraverso le risorse della programmazione 2014-2020 dei fondi PON, pari a 6 miliardi tra risorse comunitarie e nazionali investiti nell’Agenda Digitale italiana ed europea e così favorire l’espletamento delle pratiche burocratiche sfruttando tutti i vantaggi della digitalizzazione della pubblica amministrazione per i servizi anagrafe e voto all’estero, stato civile, attività notarile, documenti e certificati, assistenza ai connazionali. Le istanze degli italiani all’estero possono essere accolte, soddisfatte e meglio inquadrate per essere rafforzate all’interno di una cornice più globale in cui il ruolo dell’Italia viene consolidato in un Europa più federalista, forte, coesa, democratica, competitiva e sostenibile.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Vogliamo dare continuità a quanto realizzato attraverso l’emendamento Omnibus dell’ultima legge di bilancio, con cui sono stati finanziati i capitoli di spesa per le comunità italiane all’estero, in particolare per le voci concernenti la cultura e l’informazione: promozione della lingua e cultura italiana all’estero.
Vogliamo sostenere la cultura e l’insegnamento della lingua italiana all’estero potenziando dopo il 2019 la dotazione finanziaria della direzione generale per la promozione del Sistema Paese istituita presso la Farnesina che mette a disposizione degli operatori molteplici strumenti e attività.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Innanzitutto vogliamo sostenere gli italiani all’estero anche per riacquistare la cittadinanza italiana e quindi europea, per tornare ad essere cittadini dei due mondi e usufruire di tutti i vantaggi connessi. Altrettanto importante la riduzione delle tasse. Oltre alla riduzione del pagamento dell’IMU per i pensionati residenti all’estero già ottenuta con articolo 9-bis della Legge 80/2014, vogliamo sostenervi per la riduzione del pagamento dell’imposta TASI e della TARI, mentre campo pensionistico, previdenziale e fiscale vogliamo rafforzare la sfera dei diritti e ottenere un supporto più qualificato dei patronati presenti sul territorio per facilitare anche la tutela previdenziale e fiscale dei giovani lavoratori all’estero.
In terzo luogo ci sta molto a cuore il tema del turismo di ritorno e delle mobilità. In sede di conferenza stato-regioni o con il Ministero competente si dovrà favorire una maggiore concertazione per garantire con fondi specifici il turismo di ritorno come hanno già fatto le Regioni Basilicata, Molise e Abruzzo per contribuire alla crescita di un comparto in forte crescita ma ancora non abbastanza sviluppato. Sotto i riflettori anche le opportunità si sostegno finanziario e amministrativo per i giovani italiani all’estero che intendono portare avanti un percorso di alta formazione in Italia.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Non sono una politica di professione e per questa ragione non cerco voti facendo promesse. L’unico mio impegno che prendo con voi è quello di dirvi sempre e comunque la verità. Molti candidati vi propongono promesse che già sanno di non poter mantenere. Io credo che non sia rispettoso nei vostri confronti e nei confronti dell’Italia, del nostro Paese. E questa credo sia la principale ragione per cui ci troviamo in una situazione economica disastrosa e con un debito pubblico fuori controllo. Se tutti i politici avessero detto sempre la verità, non ci troveremmo in queste condizioni. Ecco perché insisto molto su questo tema, sulla necessità di dire esattamente le cose come stanno e di impegnarsi su soluzioni che si possono davvero realizzare. Io credo di rappresentare una novità, la nostra forza politica, guidata da un personaggio del calibro di Emma Bonino, che ha pure rischiato il carcere per le sue battaglie a difesa dei diritti della gente comune, rappresenta una grande novità, una opportunità di cambiare le cose.
Il messaggio di +Europa oggi è un messaggio semplice e necessario per il futuro: invece di rimanere a guardare alla finestra l’avanzata dei partiti xenofobi e proposte politiche di stampo razzista che stanno invadendo l’Italia in questo momento, abbiamo colto la sfida mettendoci in gioco per non distruggere quanto è stato realizzato negli ultimi 70 anni in Europa. Solo con un’Europa più forte possiamo avere un’Italia più forte, libera, civile, ricca di opportunità, di diritti e doveri e di democrazia e di pace.
L’Europa, proprio come i nostri connazionali sparsi per il mondo, ha un cuore italiano che batte forte. É un luogo di pace e prosperità, dove esistono il pluralismo, la tolleranza, la giustizia e la solidarietà tra uomini e donne e potenziarne il ruolo a livello globale è fondamentale per il futuro dei nostri figli, in Italia come in America, per conferirle sempre più un ruolo di leadership, per non rimanere schiacciati dai sovranismi e dai nazionalismi.
Con una Europa più forte, facciamo un’Italia più forte e gli italiani all’estero ancora più forti.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Mi chiamo Luca Palazzotto, sono nato a Busto Arsizio il 5 marzo 1976 da genitori siciliani, e cresciuto nel legnanese, tra Castellanza e Rescaldina, a pochi chilometri da Milano.
Sono un ingegnere ambientale ed ho passato la mia intera vita professionale ad occuparmi di problemi legati all’acqua, principalmente in paesi in via di sviluppo, in zone di conflitto o colpite da catastrofi naturali.
È un lavoro che mi ha portato molto presto a viaggiare, dunque vivo fuori dall’Italia in modo continuativo dal 2004, ma solo dal 2013 negli Stati Uniti. Precedentemente ho vissuto tra Africa, Sudamerica e Caraibi, collaborando con diverse organizzazioni internazionali. È stato dopo aver incontrato quella che adesso è mia moglie che ho deciso di venire a vivere qui.
Da sempre sono un sostenitore di Emma Bonino, ma mi sono avvicinato alla galassia radicale solo nel 2011, seguendola da allora con attenzione. La considero la migliore realtà politica d’Italia, che si contraddistingue per le sue lotte per i diritti e le libertà individuali, nel quadro di un profondo senso dello stato e delle istituzioni.
In un momento storico di grande confusione, con il riemergere dei richiami nazionalisti sia in Italia che in altri paesi occidentali, ho ritenuto necessario investirmi personalmente nella campagna di +Europa con Emma Bonino, lista che ha più chiara di tutte la risposta, guardando avanti, agli Stati Uniti d’Europa.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Propongo molto semplicemente di istituire il passaporto europeo, sostenendo un accentramento delle funzioni consolari e diplomatiche verso le più efficienti delegazioni europee. È un’iniziativa in linea con l’obiettivo di convergere verso la fondazione degli Stati Uniti d’Europa.
Questo permetterebbe di consolidare le innumerevoli rappresentanze dei singoli paesi garantendo una maggiore copertura territoriale, pur risparmiando moltissime risorse. Costituirebbe una grande occasione per la modernizzazione e l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione, ad una frazione dell’investimento che dovremmo sostenere se lo facessimo solo per l’Italia. Questo è uno dei tanti vantaggi che gli Stati Uniti d’Europa porterebbero agli italiani all’estero.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
La prima cosa da fare è di sostenere l’apertura scuole bilingue inglese-italiano fin dalle primarie.
Vivo a Washington DC, dove ci sono scuole biligue che insegnano in spagnolo, russo, cinese, francese. L’italiano è completamente assente.
Inizierei da lì: dal sostegno ai nostri istituti di cultura e alle decine, o centinaia di associazioni di italiani all’estero che promuovono la nostra cultura ed i nostri marchi, perchè svolgano un ruolo attivo nell’istruzione primaria e secondaria dei paesi che ci ospitano, garantendo nelle città principali e laddove vi siano comunità italiane o italoamericane di una certa importanza, l’apertura di scuole bilingue.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Le priorità del mio mandato saranno di lavorare incessantemente su:
1. Stabilità di governo
2. Accrescimento della democrazia interna ed estensione delle libertà individuali
3. Rafforzamento del ruolo dell’Italia in Europa, e dell’Europa nel mondo.
Li ritengo i tre punti fondamentali per poter mettere il nostro paese in grado di competere in un mondo globalizzato, senza perdere di vista la propria capacità di autodeterminarsi.
È imprescindibile che l’Italia trovi innanzitutto la capacità di esprimere una leadership politica attraverso governi in grado di governare per la durata della legislatura. Per questo propongo una riforma in direzione di un premierato con l’elezione diretta del primo ministro, e dunque la reale separazione del potere esecutivo da quello legislativo.
Questo rafforzerà la nostra credibilità in Europa e permetterà una capacità propositiva fin qui assente o quasi. Ed un’Italia più forte renderà più forte anche l’Europa.
Tutto ciò però non può prescindere dall’accrescimento della democrazia interna attraverso il rafforzamento di strumenti esistenti, quali il referendum di iniziativa popolare, con l’abbassamento del numero di firme necessarie a non più di 50.000, dalle 500.000 attuali, ma anche l’introduzione di strumenti nuovi, quali il referendum propositivo. Perchè gli italiani possano avere fiducia nella politica, bisogna iniziare dal creare spazi adeguati per la partecipazione popolare alla vita democratica del paese.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Considero i Radicali la perla della politica italiana, con una linea politica chiara, sulla quale si spendono senza riserve, per garantire maggiore democrazia e libertà a tutti.
La lista +Europa con Emma Bonino rappresenta l’occasione per creare una discontinuità positiva nella storia politica del nostro paese.
Vogliamo elevare il dibattito politico al livello che merita, e con esso le ambizioni dell’Italia, per diventare padroni del nostro destino e paese guida del processo di fondazione degli Stati Uniti d’Europa.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Sono un’italo-canadese di seconda generazione, nata e cresciuta in Nord America (Toronto). Ho studiato in un ambiente interculturale, come quello canadese, e ho conseguito una laurea in lingue e letterature straniere e un Master e un PhD in letteratura francese. Parlo correntemente quattro lingue.
Nella scorsa legislatura sono stata eletta alla Camera dei Deputati nella lista del Partito Democratico. L’unico deputato nato in Nord America presente a Montecitorio. Ho fatto, quindi, già cinque anni di esperienza, che mi mettono nella condizione di conoscere il meccanismo del lavoro parlamentare e il modo come affrontare le principali questioni degli italiani all’estero, che sono state l’oggetto fondamentale e costante del mio impegno.
Noi eletti all’estero del PD, con azioni personali dirette e iniziative congiunte, dopo la fase di contenimento della spesa dovuto alla crisi economica e finanziaria, restrizioni che si sono tradotte in tagli per le politiche rivolte agli italiani all’estero, negli ultimi due anni siamo riusciti ad imprimere una svolta e a ridare un segno positivo agli interventi che interessano il nostro mondo. Abbiamo ottenuto risultati concreti e tangibili, che ognuno può controllare semplicemente visitando il mio sito https://francescalamarca.com/, e avviato un lavoro che va responsabilmente e necessariamente continuato. E questo grazie anche al costante sostegno dei gruppi del PD della Camera e del Senato. E’ giusto che ogni candidato faccia la sua parte, a qualunque schieramento appartenga, ma nessuno onestamente è in grado di dire altrettanto.
Per queste elezioni, il Partito Democratico mi ha concesso di ricandidarmi e mi ha indicata come capolista alla Camera nella ripartizione Nord e Centro America. E’ per me un grande onore che, in caso di rielezione, cercherò di ricambiare con serietà e impegno. Credo sia anche il riconoscimento del lavoro svolto, dei risultati ottenuti e del rapporto di lealtà e collaborazione che ho tenuto con i miei elettori.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
La rete dei servizi consolari ha certamente subito colpi pesanti in questi anni a causa delle restrizioni della spesa pubblica. In passato sono state chiuse diverse sedi di ambasciata, di consolati e di istituti di cultura e dal 2006 si è perpetuato il blocco del turnover del personale, che ha comportato la perdita di oltre 1200 unità in dieci anni, un terzo del totale. Allo stesso tempo, gli iscritti all’AIRE sono aumentati costantemente e i consolati sono stati caricati di nuovi compiti. Il tentativo che è stato fatto di recuperare il deficit che si è creato con l’applicazione di tecnologie è giusto in sé, ma è un rimedio parziale, che richiede tempi non brevi.
Le soluzioni vere che abbiamo già avviato sono state queste: il blocco delle chiusure e l’avvio di una nuova fase di aperture (vedi RD); la ripresa delle assunzioni di personale (nel Bilancio 2018 vi sono 150 assunzioni a tempo indeterminato, 100 contrattisti, più altre per un totale di circa 300 nuove unità); lo spostamento di risorse a favore dei consolati (con un nostro emendamento dello scorso anno, il 30% dei contributi sulle pratiche di cittadinanza è restituito ai consolati, circa 4 milioni da quest’anno). In più – io stessa ho presentata un’interrogazione al riguardo, oltre a fare numerosi interventi per reintegrare di alcune figure alcuni consolati nordamericani – oltre i due terzi dei consolati onorari è stato dotato di apparecchi elettronici per la rilevazione e la trasmissione dei dati biometrici per facilitare l’emissione dei passaporti. Ci vorrà qualche tempo affinché queste misure vadano a regime, ma sono state già adottate e finanziate.
Non si tratta quindi di fare chissà quali sforzi di creatività e di propaganda, ma semplicemente di continuare sulla strada che abbiamo già tracciato. Con i fatti, non con le parole.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Anche in questo caso, siamo riusciti ad imprimere una svolta all’andamento critico delle cose. Come sempre, prima delle parole i fatti. Dopo i tagli degli anni passati, nel bilancio del 2017 siamo riusciti a fare istituire il Fondo per la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo che in quattro anni stanzia 150 milioni di euro. Una cifra veramente importante! Negli ultimi anni, con i nostri emendamenti, siamo sempre riusciti a riportare i fondi per i corsi di lingua e cultura degli enti gestori a 12 milioni, quest’anno addirittura ad aumentarli di circa due milioni, invertendo finalmente la rotta. Gli enti gestori possono tirare il respiro e consolidarsi, cercando anche di svilupparsi, come alcuni stanno facendo ottimamente negli Stati Uniti.
Ma non è tutto, perché nel Decreto n. 64 sulle scuole italiane all’estero siamo riusciti finalmente, assieme al CGIE, a dare agli enti gestori dei corsi di lingua una propria fisionomia, mentre nelle normative precedenti non erano nemmeno nominati. Il che dà a tutti maggiore tranquillità per il futuro.
Nello stesso decreto, poi, siamo riusciti ad avere un aumento di 50 unità del contingente del personale scolastico da inviare all’estero, anche in questo caso invertendo la tendenza alla contrazione dopo cinque anni.
I nostri appelli al coordinamento e alla programmazione dell’intervento linguistico-culturale sono riusciti poi a fare breccia perché, oltre all’istituzione di una cabina di regia tra Ministero esteri e Ministero istruzione, si sono previsti a livello locale i Piani Paese, che consentiranno di rilevare i bisogni con la collaborazione degli operatori, ed è stata adottata la promozione integrata tra interventi culturali e interventi commerciali, in modo da rendere la lingua e la cultura una chiave strategica della presenza dell’Italia nel mondo.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
a) La giornata nazionale degli italiani nel mondo. Nella passata legislatura ho presentato un disegno di legge per istituire una giornata nazionale di riconoscimento e onore per tutti gli italiani emigrati nel mondo, per farli entrare come protagonisti nell’informazione e nella formazione delle nuove generazioni. La proposta è stata sottoscritta dalla maggioranza dei Deputati. E’ stata già approvata alla Camera quasi all’unanimità e per pochi giorni non è stata votata al Senato. Se sarò rieletta, sarà il mio primo impegno.
b) La cittadinanza. Ho già presentato in merito una proposta di legge e ne ho cofirmata un’altra per riaprire i termini. La politicizzazione che si è fatta di questo tema e le resistenze dell’alta burocrazia hanno impedito di raggiungere il risultato. Ma nella prossima legislatura bisogna vincere queste resistenze e arrivare in porto.
c) La tutela previdenziale. Contro il parere dello stesso Presidente dell’INPS, siamo riusciti a far riconoscere anche ai pensionati all’estero l’integrazione al minimo e l’aumento. Con il prezioso e indispensabile sostegno dei Patronati, dobbiamo continuare su questa strada. Altra priorità, il rinnovo della convenzione Italia-USA di previdenza sociale e contro le doppie imposizioni fiscali.
d) La circolarità e gli scambi. Con un Paese fondamentale come gli USA, l’Italia deve cercare di aumentare e rendere più sistematici e proficui gli scambi, su diversi piani: la ricerca e i ricercatori, per fare in modo che ci siano incentivi non solo per uscire dall’Italia ma anche per rientrarvi; il sostegno alle comunità d’affari di origine italiana attraverso le Camere di commercio italiane, per le quali siamo riusciti a far aumentare di circa 5 volte i contributi; una maggiore fluidità nel riconoscimento dei titoli di studio e professionali; un grande progetto per il “turismo di ritorno”.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Più che un appello, che lascio agli esordienti, vorrei chiedere agli elettori di guardare ai fatti. In Nord America abbiamo una cultura empirica e quindi credo sia giusto avere attenzione per il modo come ho impiegato il mio primo mandato e per i risultati ottenuti.
Non è facile con la nostra mentalità entrare nel sistema politico italiano e, meno ancora, orientarsi nei complessi e purtroppo lenti percorsi dell’Amministrazione. Mi sono applicata con grande determinazione per rendere efficace la mia azione di rappresentanza e penso, modestamente, di esserci riuscita.
Questo è stato possibile anche per il fatto che ho cercato di tener fede all’impegno che ho assunto verso gli elettori: avere con loro un dialogo aperto e costante per poter assumere dalla loro voce le indicazioni del mio lavoro parlamentare.
Un’altra cosa voglio dire. Alcuni promettono mari e monti e sbraitano contro la cosiddetta “partitocrazia”. Tutto molto falso e soprattutto molto controproducente. Gli eletti all’estero sono in tutto 18 su poco meno di mille parlamentari. Come i fatti dimostrano da quando esiste la circoscrizione Estero, gli unici risultati sono stati quelli mediati dalle grandi forze parlamentari e di governo. Sfido chiunque a indicare un risultato positivo per gli italiani all’estero, dal 2006 al 2018, che non abbia portato l’avallo e il sostegno del Partito Democratico.
Potere offrire un’esperienza acquisita e riferimenti politici e istituzionali forti è fondamentale. Non per noi candidati ma per il bene degli italiani all’estero, che deve essere l’unico nostro obiettivo. Io penso di poterlo fare per la presenza di cinque anni alla Camera e come capolista del Partito Democratico.
Per questo, vi chiedo con serena coscienza un nuovo mandato di fiducia e il vostro consenso scrivendo sulla scheda rossa LA MARCA accanto al simbolo del PARTITO DEMOCRATICO.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Sono nato e cresciuto a Milano, devo ho studiato scienze politiche alla statale (indirizzo internazionale pubblicistico). Ho lasciato l’Italia nel 1993 per andare a continuare i miei studi in Svizzera, a Ginevra, all’Institut universitaire de hautes études internationales. Dal 1996 al 2006 ho lavorato alla New York University, dove ho diretto il Project on International Courts and Tribunals. Vivo in California dal 2006, e sono professore di diritto alla Loyola Law School, Los Angeles, dover insegno diritto internazionale e diritti umani ( Cesare Romano su wikipedia ; Cesare Romano su internet)
Ci tengo a sottolineare che non ho lasciato l’Italia come molti per mancanza di prospettive o opportunità. Me ne sono andato perché volevo studiare diritto internazionale e farlo in Italia, in italiano, mi sembrava una contraddizione. Poi, una volta partito non sono ritornato, ma, ancora, non per mancanza di opportunità, ma per scelta. Il mondo è casa mia e la mia patria. Se fossi un albero, direi che le mie radici sono in Italia, ma i miei rami si estendono a tante parti del mondo.
Sebbene la politica attiva non sia mai stata una mia ambizione, ho deciso di candidarmi alla Camera con +Europa perché se le persone oneste e preparate non scendono in campo e ci mettono la faccia, andrà tutto a rotoli. Lo devo ai miei figli. Non posso stare a guardare. Sono preoccupato dal ritorno del nazionalismo e i suoi figli (protezionismo, razzismo, e discriminazione), sia in Italia che nel mondo. Mi candido con +Europa perché è l’unico movimento politico in Italia che si opponga a gran voce al nazionalismo e alla chiusura della società e frontiere. Nel XXI secolo le categorie “destra”/“sinistra” non hanno più senso. La divisione fondamentale in politica oggi è fra chi ha paura e vuole isolarsi e fra chi non ha paura e sceglie di integrarsi. Questo si applica a tutto, dal livello personale a quello nazionale e internazionale. Noi siamo per una società aperta, democratica e trasparente, dove si possono dare più diritti a tutti senza toglierli a nessuno.
Il problema più urgente dell’Italia è fermare la marea crescente del nazionalismo e localismo. La prosperità di un paese non può essere garantita a scapito dei vicini. L’Unione Europea, NATO e Nazioni Unite sono i tre scudi che ci hanno tenuto sicuri per 70 anni. Buttarli alle ortiche sarebbe un errore storico, e sento troppi politici che parlano di superamento di queste istituzioni, se non di ritiro. Se il progetto europeo muore, facciamo un salto indietro di 70 anni. L’Unione Europea non è perfetta. Si può e si deve sicuramente migliorarla, ma dal di dentro. Il 4 marzo gli elettori possono mandare un messaggio forte alla politica italiana: sull’Europa non si torna indietro, solo avanti.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Questa campagna elettorale che stiamo vivendo passerà alla storia come una delle più sgangherate. I candidati fanno a corsa a chi promette di più, cose mirabolanti come voli gratis per l’Italia, senza curarsi dei vincoli di bilancio e gli obblighi che abbiamo con i nostri fratelli Europei. Dobbiamo mettere prima i conti nazionali a posto. Quindi, qualsiasi misura si discuta deve essere o a costo zero o aumentare la produttività ed efficienza.
Per quanto riguarda i servizi consolari, credo si possa fare meglio e di più a zero o bassi costi. Per esempio, bisogna sicuramente aumentare le ore di apertura degli sportelli. Ma, dato che una larga parte degli italiani all’estero non vive vicino ad un consolato, bisogna introdurre migliori procedure di identità digitale, particolarmente per comunicare con l’amministrazione pubblica, sia consolare che in Italia. Possiamo imparare molto dall’Estonia in questo campo. Siamo nel XXI secolo. Al consolato ci si deve andare solo quando è assolutamente necessario. Tutto il resto si può e deve essere fatto in rete.
Secondo, vorrei che gli italiani all’estero potessero esprimere il gradimento o meno per i loro consoli. Non dico che i consoli debbano essere eletti, la comunità di riferimento deve avere la possibilità di far sapere al Ministero degli Affari Esteri che il console X o Y non è gradito, e il Ministero deve tener in conto il pensiero della comunità e agire di conseguenza. Una misura del genere non costa e sicuramente migliorerebbe la vita degli italiani all’estero.
Terzo, sebbene sia felice che finalmente gli italiani nel mondo possano partecipare alla politica italiana votando da casa, il come si fa è più una pantomima che l’esercizio di un diritto fondamentale. Il collegio elettorale è enorme. Raggiungere gli elettori, specialmente in una circoscrizione elettorale così ampia come l’America Settentrionale e Centrale, è già difficilissimo. Aggiungi a questo la decisione di indire elezioni lampo, senza alcun bisogno, comprimendo la campagna elettorale all’estero in poco più di due settimane, e mi domando come si possa chiamare il processo democratico. L’intera procedura va riveduta. Come minimo, bisogna introdurre il voto elettronico, con tutte le garanzie. Ci fidiamo dei Bitcoins e non siamo capaci di organizzare il voto elettronico sicuro?
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Dobbiamo far meglio e di più per vendere il paese Italia. Dobbiamo migliorare il paese per far sì che diventi un’opzione andarci a vivere e lavorare per persone con alto livello di educazione, ingeneri, fisici, informatici, giuristi, biologi. Il problema dell’Italia è che esporta cervelli e importa manovali. Dovremmo fare il contrario. Se ce la facciamo, il numero di stranieri che vuole studiare italiano crescerà ancor di più. Altrimenti rimaniamo solo con quelli che studiano l’italiano per svago, per poter vedere i film di Fellini in lingua originale.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Come tanti candidati vi potrei promettere mari e monti. Farò questo e farò quello. Vi mentirei. Se mi eleggete, sarei solo uno dei 630 deputati che siedono alla Camera. Scegliete i vostri candidati in base alle competenze che hanno e il loro carattere, non in base alle promesse o intenzioni. I programmi cambiano, le persone meno. Se mi eleggete, mandate in parlamento una persona onesta, che ha lavorato duro tutta la sua vita, che si è fatto strada nel mondo accademico senza raccomandazioni e appoggi, che usa la sua testa, conosce le leggi, il diritto e la politica (nazionale e internazionale), e che crede in una società aperta e integrata, perfettibile con più educazione e scienza, dove dare più diritti a più persone non vuol dire toglierne ad altri.
A parte quanto ho detto riguardo gli interessi degli italiani all’estero, il mio programma è il programma di +Europa, che trovate qui. Il nostro programma è stato giudicato il più realistico di tutti quelli presentati in questa campagna dalle mille promesse. E, nonostante sia il più realistico, non è cinico. Se lo leggete c’è dentro tanto da far sognare. È possibile costruire un futuro migliore, un’Italia più forte in un’Europa più forte.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Il 4 marzo, votate come volete, ma votate. L’astensionismo è il cancro della democrazia. Lo so che molti di voi sono delusi dalla politica, ma non perdetevi d’animo. Informatevi. Leggete i programmi e giudicateli con la vostra testa. Non fatevi abbindolare da facili promesse con soldi che o non ci sono o sono di altri (di altri Europei o generazione future). Non votate per protesta o per odio, per mandare a casa questo o quello. Votate invece con amore, per chi vi appassiona di più, non per il meno peggio o per astrusi calcoli di possibili maggioranze. “Che vinca il migliore” è veramente il miglior augurio che possa fare a tutti gli italiani.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Nasce a Catania in Sicilia. Dopo il diploma si arruola prima come Paracadutista della Folgore e poi come Ufficiale dell'Aeronautica Militare. Nel 1993 lascia l’Italia per il Texas in USA. Dal 1998 ad oggi è Comandante Pilota Istruttore dell'Aviazione Civile. Ha fondato e diretto diverse organizzazioni senza scopo di lucro (Confederazione dei Siciliani in Nord America, e "un Birdie per la Vita"), e presiede il Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo (CTIM) fondato da Mirko Tremaglia, per la difesa e la salvaguardia dei diritti dei nostri connazionali. Per 11 anni è stato il Presidente del COM.IT.ES di Houston e ha svolto anche le funzioni di coordinatore per tutti gli USA. Nel 2015 è eletto consigliere del Consiglio Generale degli italiani all'estero (CGIE). Ha organizzato importanti attività ed eventi in USA per valorizzare l'idendita' nazionale, il patrimonio storico italiano l’interscambio socio-culturale, accademico, commerciale tra Italia e Nord America: iniziative come la battaglia contro l'abolizione del Columbus day e la rimozione del monumento a Balbo, la conferenza dei ricercatori italiani nel mondo, collegamento aereo diretto con l'Italia, sono solo alcuni esempi. Ha contribuito ad azioni di supporto per le popolazioni colpite dall'uragano Katrina, e quelle del terremoto in Abruzzo e del centro Italia, e del naufragio in Sicilia. Ho sposato la causa del Movimento dei patrioti Fratelli d'Italia, presieduto da Giorgia Meloni.
Il mio impegno nel mondo dell’Associazionismo, della rappresentanza degli italiani all’estero Comites e Cgie, è noto. La politica è fare del bene alla comunità, è passione, non è stare seduti su uno scranno… I non risultati ottenuti dalla maggior parte dei parlamentari eletti all’estero sin dal 2006 ad oggi, mi ha incoraggiato su sollecito di amici e connazionali a concorrere a queste elezioni e di provare a dare un contributo in sede parlamentare per il bene dell’Italia e degli Italiani nel mondo. Al di là delle mie ideologie, prima di tutto ci sono gli italiani che rappresentiamo.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
Proporre e sostenere un budget che possa potenziare i servizi consolari, renderli piu’ efficienti al servizio di tutti, delegando piu’ responsabilita’ ai consoli onorari, ad esempio, utilizzando le postazioni mobili per prendere le impronte digitali necessarire per il rinnovo passaporti.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Certamente nel fare intensificare i rapporti bilaterali tra Universita’ Americane e quelle italiane, e’ ovvio che per qualsiasi progetto ci vogliono i quattrini, soprattutto con il sistema scolastico americano a livello di collage e universita’, sensibilizzare le multinazionali italiane nello sponsorizzare programmi culturali potrebbe essere un idea.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
1) Promozione identita' nazionale. Prima l'Italia e prima gli Italiani (ovunque essi vivano)!
2) Riapertura dei termini e riacquisto cittadinanza per tutti quelli che sono nati in Italia e per i loro figli.
3) Promozione del Made in Italy, agevolare ed incrementare scambi commerciali, la ricerca, e l'innovazione con l'Italia.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Esercitate il vostro Diritto di Voto, valutate bene i curriculum di ogni candidato. Dopo di che scegliete quelli che ritenete i migliori. Io chiedo il vostro supporto. Grazie.
1) La preghiamo di descrivere brevemente la sua storia e perché si candida.
Sono nato a Firenze, ho 34 anni e vivo all’estero dal 2006. E’ stata la mia passione per le scienze politiche e le relazioni internazionali a spingermi a trasferirmi all’estero. Ho fatto gli studi di specialistica in Francia all’Università di Strasburgo ed ho conseguito il dottorato in Studi Europei presso la London School of Economics and Political Science, con una tesi sulla politica di difesa europea. Ho vissuto e lavorato a Bruxelles come ricercatore presso il Centre for European Policy Studies (CEPS) ed ho collaborato con altri istituti di ricerca, fra cui l’Istituto Affari Internazionali a Roma. Nel 2014 mi sono trasferito a Washington, DC con mia moglie, dove ho lavorato come Consulente alla Banca Mondiale, specialista nella pianificazione ed esecuzione di interventi di sviluppo in aree di crisi e post-conflitto. Dal 2015, sono Segretario del Circolo PD di Washington, DC.
Ho deciso di candidarmi con il Partito Democratico perché in un momento politico complesso, caratterizzato da tanta approssimazione e rumore, è importante farsi avanti, per portare in politica competenza, serietà e qualità. La proposta di candidarmi è arrivata a sorpresa ed ha implicato scelte personali e professionali difficili, quali ad esempio lasciare il mio lavoro alla Banca Mondiale. Mi sono messo in gioco, ritenendo che fosse un onore, ed al contempo un dovere, mettermi al servizio del paese.
In Parlamento, intendo portare la mia esperienza nel campo delle relazioni internazionali, come funzionario, come ricercatore e come segretario di un circolo estero. Molti problemi degli italiani all’estero richiedono la capacità di portare avanti con successo negoziati internazionali complessi, oltre all'impegno politico in Italia. Serve una visione della politica internazionale a 360 gradi per operare in settori chiave per il nostro interesse nazionale, dalla promozione del Made in Italy all' internazionalizzazione dell’università e della ricerca. Intendo quindi mettere a disposizione le mie competenze, per rendere gli italiani all’estero protagonisti della crescita economica, sociale e culturale dell’Italia, e per avere un'Italia più presente e forte nel mondo.
2) Il sistema dei servizi consolari necessita di aiuto. Cosa propone di fare concretamente, una volta in Parlamento, per migliorarlo?
I servizi consolari devono diventare più veloci e accessibili. Una prima proposta potrebbe essere quella di monitorare e rendere pubblico il tempo di risposta delle burocrazie per alcuni servizi, ad esempio il rilascio dei passaporti. In questo modo si possono identificare le situazioni più critiche, analizzarne le cause (ad esempio carenza di personale) e proporre rimedi, oltre ad incentivare le istituzioni a ridurre il tempo di erogazione del servizio.
Si possono inoltre creare dei sistemi di reclutamento “short-term” simili alle modalità utilizzate per la burocrazia americana per colmare i vuoti dell’organico in momenti di picco di lavoro, quali ad esempi la preparazione per le elezioni, per evitare che questo vada a scapito degli altri servizi ai cittadini.
Bisogna infine assicurarsi che tutte le pratiche che possono essere automatizzate o fatte per via eletronica vengano fatte in tal modo per ridurne i tempi burocratici.
3) Quali misure concrete proporrebbe per migliorare la promozione della lingua e della cultura italiana negli Stati Uniti?
Innanzitutto ritengo sia fondamentale finanziare gli Istituti Italiani di Cultura, che giocano un ruolo fondamentale nella promozione della nostra lingua e cultura, come d’altro canto fanno i cinesi con gli Istituti Confucio, i tedeschi con i Goethe Institut.
Bisogna poi insistere nella promozione della cultura italiana, non nel senso puramente scolastico di cultura, ma di una cultura che significa soft power ed e’ legata al business, all’innovazione, alla promozione del sistema Italia e del modo di vivere italiano, promuovendo l’eccellenza in tanti settori, dal design, all’arte, alla manifattura. E’ necessario innovare questa cornice, costruire meccanismi e piattaforme di interazione scientifiche e tecnologiche tra Italia e comunità italiane estere, che aprano percorsi di collaborazione per il mondo della ricerca e dello sviluppo scientifico e industriale. Ad esempio, attraverso la creazione di “Istituti Galileo” nei maggiori centri di ricerca americani per consentire visiting fellowships rivolte a cittadini italiani, identificare aree di ricerca di comune interesse, lanciare collaborazioni industriali e costruire fondi di investimento.
Per gli stessi motivi, dobbiamo potenziare:
- l’insegnamento dell’Italiano all’estero, legando i corsi di lingua ad opportunita’ di business/stages presso aziende italiane in America settentrionale e centrale o in Italia;
- l’insegnamento dell’italiano per musicisti, artisti che desiderino recarsi in Italia per studio, ricerca o lavoro. Rendere l’apprendimento dell’Italiano un primo passo per l’attrazione di talenti nel nostro paese, attraverso sinergie fra IIC, Consolati, associazioni italiane all’estero.
4) Oltre a quanto già detto, quali sono i primi tre punti del suo programma?
Ne ho cinque:
1. Valorizzare le reti di italiani all’estero per creare maggiori opportunità per le nostre aziende, le nostre startup, e per la promozione della nostra cultura. COME? Distribuendo i contributi ministeriali in base al merito e alle iniziative svolte; creando una cabina di regia nazionale per sviluppare sinergie tra promozione del patrimonio artistico, innovazione tecnologica e iniziative imprenditoriali “Made by Italians”.
2. Modernizzare i servizi per gli italiani all’estero, migliorando gli strumenti e le strutture esistenti. COME? Attraverso la digitalizzazione di AIRE e servizi consolari, per rendere l’Italia più vicina grazie alla tecnologia.
3. Favorire la mobilità di ricercatori e giovani professionisti, COME? Ampliando il riconoscimento dei titoli, creando un’anagrafe digitale dei ricercatori italiani emigrati all’estero e sviluppando nuovi accordi bilaterali fra università italiane ed estere.
4. Aumentare gli investimenti da parte degli italiani all’estero in Italia. COME? Attraverso meccanismi fiscali che creino incentivi per investire in Italia, ad esempio nel settore del turismo.
5. Garantire assistenza adeguata agli italiani all'estero che tornano temporaneamente in Italia. COME? Attraverso l’istituzione di un'assistenza sanitaria "non di emergenza”.
5) Le lasciamo l'ultimo spazio per un appello finale.
Ci stiamo avvicinando a nuove elezioni in un clima di grande confusione, tra richiami populisti, alleanze contraddittorie e impossibili promesse elettorali, con il forte rischio che i risultati del voto fotografino un paese diviso e ingovernabile. Quello che è certo è che tanti cittadini italiani non si fidano più della classe politica. Sono delusi, in molti casi arrabbiati, si sentono abbandonati.
Per questi motivi, il voto estero costituisce un’occasione importante per ricostruire un rapporto di fiducia tra gli elettori e gli eletti, scegliendo sulla base della competenza, della capacità di portare qualità e spirito di servizio in Parlamento. Cambiando passo e focalizzandosi sui temi che contano per il nostro interesse nazionale.
Business, ricerca, servizi, questi sono i temi che contano. La globalizzazione offre opportunità che non sono più circoscritte ai confini nazionali. Un’Italia con una forte proiezione internazionale deve saper mettere a disposizione dei propri cittadini queste opportunità, favorendo iniziative imprenditoriali sui mercati globali, sostenendo le connessioni fra aziende di italiani all’estero e aziende in Italia, potenziando il business to business. Ma l’Italia deve anche valorizzare chi, dopo un periodo all’estero, vuole investire nel nostro paese o chi dopo aver acquisito conoscenze e know-how in università estere potrebbero metterlo a disposizione del nostro paese.
Se le nuove generazioni di italiani all’estero chiedono maggiore mobilità e le generazioni precedenti chiedono servizi più efficienti, un’Italia più forte conviene a tutti. Un’Italia che ha tanto da guadagnare dalla valorizzazione delle reti di italiani all’estero, e da un voto che esprima rappresentanti qualificati e competenti.