La storia del manifesto-simbolo «We can do it!» e dell’italo-americana Rosie Bonavita che lo ispirò

Mar 09, 2018 2061

BY: Annamaria Persico

Il famoso manifesto con la scritta We can do it (possiamo farlo) di J. Howard Miller, diventato il simbolo del femminismo, ha una storia molto interessante. Fu creato nel 1942 e la forzuta donna ritratta fu chiamata Rosie the Riveter, Rosie la rivettatrice (rivettare vuol dire unire due pezzi di lamiera con i giunti), ispirata un po’ a tutte le operaie che all’epoca lavoravano duramente nelle industrie metallurgiche e belliche ma soprattutto ad una, l’italo-americana Rosina Bonavita, la rivettatrice dei record, l’operaia poco più che ventenne di Peekskill (New York) che nel 1943 finì su tutti i giornali perché con la sua collega Jennie Fiorito riuscì a fare in sole sei ore 900 buchi e a fissare 3.345 rivetti per la costruzione di un’ala di un aereo da combattimento. 

Quando il record venne superato da un altro team, Rosie non si perse d’animo e con un’altra partner riuscì a costruire un’ala di aereo in 4 ore e 10 minuti.

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SOURCE: http://www.reportageonline.it

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